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Tuesday, 4 May 2010

Marmellata di uva al porto

...e anche l'ultimo barattolo di marmellata d'uva fatta in autunno se ne va. Ma per una buona causa. Una crostata. Il tempo qui è grigio, piove ed invita ad accendere il forno. Chi lo direbbe che è il 4 maggio.



la crostata prima della cottura


MARMELLATA DI UVA AL PORTO DI ROSY


Ingredienti:
500 g. di uva bianca senza semi,
400 g. di zucchero,
mezzo litro di Porto,
spezie, quali cannella o chiodi di garofano (facoltativo).

Lavare bene l’uva. Mettere gli acini ed il Porto in una pentola larga e non troppo alta. Portare al bollore, cuocere per 30 minuti. Aggiungere lo zucchero mescolando delicatamente per farlo sciogliere. Incoperchiare e riportare al bollore. Cuocere a fuoco basso per altri 30 minuti, senza mescolare, controllando solo di tanto in tanto, così che la marmellata non si attacchi. Continuare la cottura senza coperchio per altri 30 minuti circa, sempre controllando affinché non si attacchi. La marmellata sarà pronta quando gli acini saranno morbidi e lo sciroppo bello denso.

Se si desidera speziare la marmellata aggiungere o un pezzetto di stecca di cannella o 2-3 chiodi di garofano negli ultimi 5 minuti di cottura e poi toglierli.

Invasare calda in barattoli sterilizzati ancora caldi. Chiudere quando è fredda o creare il sottovuoto dopo aver pulito l'imboccatura dei barattoli con della carta bagnata con il liquore.

Con le dosi sopra consigliate si ottiene una marmellata molto dolce. Per coloro che la preferiscano meno dolce, suggerisco di utilizzare solo 300 g. di zucchero.

Rosy - Roma


E per la crostata, voi direte, non ci dai altre indicazioni?

Ma certamente! Dato che questa marmellata è piuttosto dolce ho deciso di utilizzare la ricetta per la pasta frolla della crostata con ricotta e crema gianduia ma ho eliminato metà dello zucchero.


Quindi per comodità riporto qui la ricetta che ho usato.

PASTA FROLLA PER LA CROSTATA
Ingredienti

300 g. di farina 00 con lievito
35 g. di zucchero
1 uovo
100 g. di burro da sciogliere in 2 cucchiai di latte

Per la pasta frolla adoperare il mixer per non scaldare l'impasto con le mani. Mettere prima farina, zucchero  e far fare un giro per miscelare gli ingredienti. Aggiungere il burro raffreddato e l'uovo. Lavorare con il mixer pochissimo, appena di è amalgamata è pronta. Far riposare in frigo per almeno mezz'ora prima di utilizzarla.




Ah, vi devo confessare che ho sempre litigato con la frolla mentre la stendevo e soprattutto mentre la spostavo dalla tavola di legno alla teglia, ma questa volta no, l'ho stesa sulla carta forno e poi rovesciata nella teglia.
Mmh! ;)

Friday, 28 August 2009

Marmellata di mele e fichi

Spesso il problema con la marmellata di fichi è che tende ad attaccarsi e additittura a caramellarsi. Una ricetta di origine anglosassone suggerisce l'abbinamento con le mele. Non male come idea. Le mele, si sa, contengono un buon apporto di pectina, quindi aiutano sempre la marmellata ad addensarsi, nel contempo danno ai fichi quel po' d'acqua che permette di ottenere una marmellata di giusta densità. Le mele "granny smith" un po' aspre ben bilanciano il dolce dei fichi.






MARMELLATA DI MELE E FICHI

Ingredienti:
600 g. di mele Granny Smith (circa 3) sbucciate e tagliate a pezzetti,
1 l. di acqua,
500 g. di fichi, lavati e tagliati a pezzetti senza togliere la buccia,
un ulteriore ½ l. di acqua,
1 kg. di zucchero.

In una pentola larga e bassa mettere a freddo le mele con l'acqua, portare al bollore, cuocere per 30 minuti. Aggiungere i fichi ed il resto dell'acqua. Portare al bollore e far cuocere coperto per altri 10 minuti. Fuori dal fuoco, aggiungere lo zucchero; riportare sul fornello e farlo sciogliere girando lentamente a fuoco basso. Riportare al bollore e cuocere senza coperchio a fuoco basso per altri 30 minuti, senza mescolare, controllando solo di tanto in tanto, così che la marmellata non si attacchi. Quando sarà sufficientemente densa (prova piattino), la marmellata è pronta!
Invasare calda in barattoli sterilizzati ancora caldi. Chiudere quando è fredda o creare il sottovuoto dopo aver pulito l'imboccatura dei barattoli con della carta bagnata con il liquore.
Questa marmellata viene bene sia con i fichi bianchi che con i fichi neri.


Vi regalo le etichette che ho elaborato usando un'immagine che mi piace tanto di "Tratti di gusto".






Thursday, 18 June 2009

Marmellata di Rose Rosse


marmellata di rose rosse




Ecco finalmente la mia prima marmellata di rose. Devo tutto ad Alessandra di Menù Turistico.

Desideravo farla da tantissimi anni ma non osavo provare, poi ho visto la ricetta e foto di Ale e lei mi ha incoraggiato, così mi sono decisa.

La materia prima, poi, è ottima. Ho una bellissima pianta di rose rosse che fiorisce ripetutamente dalla primavera all'autunno. Ha dei fiori con petali carnosi, vellutati e soprattuto profumati. Ho pensato che sarebbe stata ideale per provare a fare la marmellata. Non avevo, per dir la verità, 200 g. di petali, quindi mi sono fatta fare le dovute proporzioni da Marcowebmaster e ne ho fatta di meno, addirittura in due lotti, perchè le rose sbocciavano quando decidevano loro, non quando servivano a me :D

Diciamo che con una decina di rose ho raggiunto quasi 100 g. di petali. Così, per darvi un'idea.
La ricetta di Ale

MARMELLATA DI ROSE

200 g di petali di rosa non trattati,
600 g di acqua,
500 g di zucchero semolato,
il succo di mezzo limone.

Alessandra spiega: "I petali di rose non trattati ...dovete recuperarli da un'amica o una parente col giardino, sulla cui fedeltà cieca ai dogmi del biologico potete mettere la mano sul fuoco. Una volta procuratavi la materia prima, bisogna poi procedere alla pulizia dei petali... Teoricamente ( ma molto, molto teoricamente: avete idea di quanti petali ci vogliano, per farne due etti???), bisognerebbe passarli ad uno ad uno con uno strofinaccio umido, ma se li fate transitare velocemente sotto l'acqua va bene lo stesso. L'importante è che non presentino tracce di terra, polvere o altro, perché va bene che è tutto biologico, ma trovarsi in bocca il cadavere di un ragnetto non fa piacere a nessuno.....Dopodichè, bisogna tritarli grossolanamente (i petali, non i ragnetti..) con una mezzaluna, metterli in una capace terrina , bagnarli con il limone, aggiungere 200 g di zucchero e, con le mani, cominiciare a mescolarli bene, senza timore di schiacciarli, anzi: una volta, questo passaggio si faceva nel mortaio, con il pestello, proprio per far sprigionare al massimo il profumo dei fiori, per cui, dateci dentro con lena, fino a quando non avrete ottenuto una bella poltiglia.A questo punto, prendete una pentola dal fondo spesso e preparate uno sciroppo, con l'acqua e lo zucchero rimanente: i tempi di bollitura precisi non li so, perché si è sempre andati ad occhio, ma considerate tre o quattro minuti al massimo: non deve diventare troppo denso, ma rimanere ancora piuttosto liquido. Si aggiunge la poltiglia allo sciroppo, si mescola fino a quando gli ingredienti non si sono perfettamente amalgamati e poi, a fuoco bassissimo, si procede con la cottura, come per una normale marmellata, togliendo la schiuma, se è il caso e mescolando spesso.La marmellata è pronta quando avrà raggiunto la consistenza del miele: ci vorrà una mezz'oretta, ma, se non siete sicuri, potete sempre fare la prova piattino ( o voi del corso sulle conserve, vi ricordate come si fa? si versa una goccia del composto su un piattino e, se quando lo si inclina, la goccia non scivola precipitosamente per terra, la marmellata è pronta).Spegnete il fuoco e NON invasate subito: contrariamente alle altre preparazioni, bisogna aspettare una decina di minuti, prima di metterla nei barattoli ( con queste dosi, 4 da 250 g): d'altronde, questa è una conserva solo nel nome, nel senso che non dura tantissimo ed è meglio tenerla in frigo. Dicono che sia perfetta con i formaggi...

Ed ora, visto che la ricetta è di Ale, qualcosa ve la regalo io per il vostro barattolo di marmellata di rose. Un'etichetta - non sono un grafico e per farla ho litigato con vari programmi. A maggior ragione, quindi, la solita avvertenza...copiare esclusivamente per uso personale. Incollare solo su barattolini di marmellata , non su blog siti e altre pubblicazioni anche più convenzionali, grazie.



etichetta_marmellata_di_rose



Tuesday, 12 May 2009

La marmellata di albiccocche e nocciole per Wiggi

Come dico sempre, io in cucina non sono una creatrice. Sono principalmente un'esecutrice. Ma come si fa a non partecipare quando gli amici chiamano? In fondo è un gioco.



Ecco allora cosa metto nel barattolo per partecipare al concorso di Virginia.
E' la mia marmellata preferita. Una sola raccomandazione: vi prego mangiatela così com'è, non cuocetela due volte. Leggasi non fateci la crostata. Le nocciole si offenderebbero.




MARMELLATA DI ALBICOCCHE E NOCCIOLE

Ingredienti:
1 kg. di albicocche tagliate in due e denocciolate,
1 tazza e mezza di acqua,
1 kg. di zucchero di canna,
100 g. di nocciole tostate e tritate,
80 g. di uva sultanina,
3 cucchiai di brandy.

In una pentola larga e bassa mettere a freddo le albicocche con l'acqua, portare al bollore, cuocere per 15 minuti. Spegnere e con una forchetta togliere le bucce che si saranno staccate dai frutti. Aggiungere lo zucchero mescolando delicatamente per farlo sciogliere. Riportare al bollore e cuocere a fuoco basso per altri 15 minuti, senza mescolare, controllando solo di tanto in tanto, così che la marmellata non si attacchi. Dopo i primi 5 minuti aggiungere l'uvetta, dopo altri 5 le nocciole e una volta spento il brandy. Invasare calda in barattoli sterilizzati ancora caldi. Chiudere quando è fredda o creare il sottovuoto dopo aver pulito l'imboccatura dei barattoli con della carta bagnata con il liquore.