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Thursday, 24 February 2011

Le polpette svedesi: ricetta della nonna

Gramma's Swedish Meatballs

DSCN7364 - polpette svedesi 2



Questo mese chi partecipa a  MTC  si è dovuto cimentare con le polpette della nonna alla svedese. Alessandro de  La Renna in Cucina,  vincitore della sfida di gennaio ha, infatti, scelto questa ricetta. Ci ha risparmiato la renna, ed altri ingredienti di difficile reperimento fffffffffiuuu ed è andato su qualcosa di molto interessante per vari motivi.
Le polpette della nonna, quale cultura non le ha? Quindi qualcosa che sa di casa, di famiglia, di accoglienza e accudimento.

Carinissimi gli "accompagnamenti" traduzione letterale che Alessandro ci da per i contorni. Anche se devo confessare che il mio stomaco ha battagliato con la buccia del cetriolo per almeno 12 ore. La prossima volta lo sbuccio!!!!

Come al solito, proprio non sono riuscita a discostarmi dalla la ricetta originale, saltare questo passaggio per andare direttamente alla rielaborazione mi avrebbe privato di assaggiare la preparazione D.O.C. e la curiosità invece è sempre smisurata. E' più forte di me, son a rischio di vincere il premio per la perseverante ostinazione a ripetere la ricetta originale?  La variazione è nella presentazione, ho pensato che quelle piccole polpettine potevano sembrare delle perle, ma conchiglie di ostrica non ne avevo, solo di capesante. Alla fine ho deciso di metter lì la salsa, ma anche una polpettina ci sarebbe stata benissimo.



DSCN7368 - polpette svedesi 3



Ho fatto però minime variazioni. Ad esempio ho usato del macinato misto: metà manzo e metà maiale, il brodo vegetale e non di carne. Non ho trovato i mirtilli rossi, ho dovuto accontentarmi di quelli blu, che comunque hanno fatto la loro bella figura e patatine novelle bollite al posto del purè, per mancanza di tempo. In effetti c'erano tante cose da preparare separatamente ed il mio tempo era contato.e...last but not least la salsa bruna l'ho fatta molto più densa, in modo da poter quasi ricordare l'ostrica o capasanta che non c'è.

 Le polpettine con la cipolla erano veramente strepitose, morbide e saporite. Un dieci e lode al piatto.

Inutile dire che mentre io mi sono trovata completamente a mio agio con l'agrodolce dei contorni perché già abituata alla cucina anglosassone e cinese, Marcowebmaster (u Marcu in zeneize), invece, ha dribblato fra gli "accompagnamenti". 


Ed eccovi la ricetta , che Alessandro ci ha riportato con dovizia di particolari e che direi è sufficiente per quattro persone.


DSCN7360 - polpette svedesi


LE POLPETTE DELLA MORMOR (Nonna) CON GLI ACCESSORI 

in svedese:

MORMORS KÖTTBULLAR MET TILLBEHÖR



Per circa 60 polpette: 
1 cipolla gialla grande (io bianca)
4 o 5 cucchiai di pangrattato
1 dl di acqua (io brodo vegetale)
2 uova
2 cucchiai di senape
800 g di macinato di manzo (io misto manzo e maiale)
sale e pepe


Per gli Accessori:

Cetrioli in agrodolce:
1 cetriolo lungo (30 cm)
1/2 dl di aceto
1 dl di zucchero
2 dl di acqua
prezzemolo ed aneto


Salsa di Mirtilli Rossi Lingon:
2 dl lingon
2 cucchiai di zucchero muscovado


Salsa bruna:
2,5 dl di panna
2 dl di brodo di carne (io brodo vegetale)
salsa di soia (io l'ho omessa)
pepe nero
1 cucchiaio di funghi secchi


Puree di patate:
Vabbe' questo lo fate come volete...


Gli Accessori, traduzione letterale dallo svedese Tillbeör, sono un aspetto fondamentale di questa come altre ricette svedesi classiche. In Svezia non c'e bisogno di elencarli, nella ricetta si dice ".. e Accessori" e tutti sanno quali sono. E come un dogma non si discutono :-)

In una bella cuccuma, bagniamo il pangrattato con l'acqua e lasciamolo riposare ed assorbire il liquido per una decina di minuti. Nel frattempo tritiamo finemente la cipolla e la mettiamo ad imbiondire in una padella con poco olio.


Aggiungiamo le uova al pangrattato e amalgamiamole. Aggiungiamo poi la carne, la cipolla, la mostarda, sale e pepe. Rimbocchiamoci le maniche e lavoriamo il composto. Se necessario aggiustiamo di sale. L'impasto deve risultare ben morbido e piuttosto umido.

Con le mani bagnate prendiamo un po di carne e facciamo le nostre belle polpettine. Per la dimensioni regolatevi voi. Di solito sono poco piu' piccole di una pallina da ping pong (pardon, tennistavolo).

Scaldiamo il brodo di carne e in una padella abbastanza grande mettiamo un goccio di olio o una noce di burro. Quando sara' calda, rosoliamo le polpette girandole di tanto in tanto in modo da sigillarle uniformemente. Completiamo la cottura versando del brodo fino a meta' dell'altezza delle polpette e lasciamo andare per un 5-10 minuti a fuoco medio. Scoliamole e mettiamole da parte al caldo.

Per la salsa bruna, aggiungiamo nella padella un po di brodo di carne avanzato e scaldiamo a fuoco medio sciogliendo il fondo di cottura delle poplette. Aggiungiamo i funghi secchi sbriciolati, volendo del timo fresco, la panna e un goccio di salsa di soia. Lasciamo andare per almeno 10 minuti. Assaggiamo e se necessario aggiustimo con altra salsa di soia. Pepiamo.

Passiamo il tutto al colino e versiamo la salsa in un pentolino e sempre a fuoco medio facciamo addensare la salsa con della maizena e una noce di burro.

Per i mirtilli rossi Lingon, scaldiamoli con lo zucchero in un pentolino fino a far sciogliere ben bene lo zucchero. Mettiamo da parte, si servono a temperatura ambiente.

Per i Cetrioli in Agrodolce, freschissimi e profumati, affettiamo sottilmente il cetriolo ben lavato e con la buccia. In un recipiente mescoliamo l'aceto, lo zucchero e l'acqua fino a far sciogliere ben bene lo zucchero e poi vi aggiungiamo il cetriolo affettato, l'aneto ed il prezzemolo tritato. Mettiamo in frigo per un'oretta.

Friday, 26 November 2010

Coniglio alla Cacciatora


DSCN6944 - coniglio_alla_cacciatora


E meno male che c'è MTC  di Menu Turistico altrimenti in questo periodo niente foto e ricette!
Dove mi finisce il tempo non saprei dire, ma la piacevole sindrome da letargo che mi viene in autunno e che poi passa appena si sente nominare il Natale anche da lontano, in parte è responsabile del calo di produttività. L'unica produzione degna di nota è quella di dolci per l'appuntamento ora promosso a "Convegno del Caffè" con alcuni colleghi.

Come al solito, ricordo la mia attitudine all'esecuzione piuttosto che all'invenzione, ed esprimo la difficoltà che trovo a rinventare piatti di carne. Non ho volutamente sbirciato nei blog altrui, ma avevo pensato ad un coniglio fatto con carne tritata tipo polpettone  impiattato dopo essere stato "messo in forma" in una teglia apposita che però non ho. Cerco quindi teglia Bugs Bunny per prossimo evento.

DSCN6953 - Copia


Alla fine mi sono arresa e ho semplicemente eseguito la ricetta di Ginestra.

Però ho lo stesso tante cose da dirvi.

La prima è che finalmente ho trovato il modo di far mangiare il coniglio a Marcowebmaster, e già questo non è poco.
Ho provato soddisfazione nel vedere che molte delle erbette necessarie erano reperibili in giardino. :)))


Inoltre, questa ricetta mi ha permesso di preparare quattro piatti al posto di uno. Quindi si può dire, abbondando decisamente che four is better than one. Innanzitutto sono stata costretta a fare : il brodo vegetale!!! Quando si dice la scoperta dell'acqua calda!

Infatti, già da un po' di tempo, seguendo i consigli del forum nonchè di Allan Bay, e delle nostre nonne prima di lui,  ho deciso di bandire dalla mia cucina anche il dado della migliore specie, ammesso che esista.
Preparo un bel pentolone di acqua -Allan Bay la consiglia minerale se quella che esce dal nostro rubinetto è già dura di per sè- e poi in battibaleno ci tuffo dentro zucchine, carote, cipolle, gambi di prezzemolo, porro e metto a bollire.

Parte del brodo l'ho diligentemente usato per il coniglio, ma con una parte, il giorno dopo, ho fatto i tortellini, appunto in brodo. Con i vegetali ed altro brodo ci è uscito fuori un bel minestrone che con aggiunta di pesto era una bontà. Con tutto il sughetto del coniglio ho condito della pasta.
E se volessi proprio essere pignola vi dovrei anche dire che un fondo di brodo mi è stato comodissimo per cuocere le cipolle per una saporitissima frittata e che Canedicasa ha gradito molto quel goccino di sughetto del coniglio usato per condire le sue crocchette.
Considerato che molte di queste cose avrebbero anche potuto essere congelate e poi tirate fuori all'occorrenza mi vien da dire: ma che altro vogliamo di più da un coniglio alla cacciatora?

Grazie Ginestra!!!

Ed ora come al solito ecco riportato il testo della ricetta, preambolo compreso.

"Che questo siparietto su S.O. vi porti bene e fortuna come ne ha portata a me, e adesso eccoci, siamo arrivati al coniglio! Prima d’ogni cosa ci sono delle precisazioni da fare, di ricette di coniglio alla cacciatora ne esisteranno un miliardo…tutte diverse tra loro e fortemente radicate al territorio. Se ci pensate è naturale che sia così. Sembrerebbe essere nato come piatto povero, ma d’una povertà legata al fatto che la carne di coniglio costava poco, ogni regione ha la sua versione, valida e gustosa. Poi vi dirò che ci sono due correnti di pensiero, una prevede il pomodoro nella ricetta e l’altra impone la cacciatora rigorosamente in bianco. Quella che vi propongo oggi è la mia versione che nasce oltre che dall’amore per questa pietanza anche dal fatto di averne gustate tante, da nord al sud, praticamente ogni famiglia ha la sua ricetta…


Coniglio alla Cacciatora di Ginestra

Ingredienti:
1 coniglio (fatto a pezzi dal nostro macellaio)
1 cuore di sedano fresco
3 o 4 carote novelle (quelle con il ciuffo)
2 cipolle
2 spicchi d’aglio
mezzo litro abbondante di vino rosso secco
1 manciata abbondante di olive verdi
2 chiodi di garofano
2 o 3 foglie di alloro
1 ciuffo di timo
1 ciuffo di origano fresco
1 ciuffo di rosmarino
capperi dissalati (secondo i gusti i miei sono di Pantelleria e perciò meritano)
1 tazza di brodo vegetale
2 cucchiaiate di concentrato di pomodoro
sale q.b.
olio evo q.b.

Procedimento

Questa è una di quelle ricetta da fare godendosi i tempi di marinatura e cottura in casa, senza altro pensiero se non il nostro coniglio, la bufera fuori non manca, perciò all’opera!

Per prima cosa prendiamo il nostro coniglio, lo laviamo bene sotto l’acqua corrente perché potrebbero esserci dei residui di piccole ossa in mezzo alla carne, a questo punto distendiamo i nostri pezzi dentro un recipiente abbastanza capiente, iniziamo poi a spezzare tutti gli aromi sul coniglio, il rosmarino, l’origano e il timo, poi mettiamo i chiodi di garofano interi, e 1 dei due spicchi d’aglio a pezzettoni e le foglie d’alloro. A questo punto ricopriamolo interamente con il vino e lasciamolo marinare tre o quattro ore in Santa Pace!

Nel frattempo puliamo e tagliamo a pezzettini il sedano, le carote e l’aglio, tritiamo la cipolla e facciamo rosolare tutto con 1 bicchiere d’olio evo. Dopo cinque minuti aggiungiamo le olive preventivamente denocciolate e i capperi.

Trascorso il tempo necessario per la marinatura, quando il nostro coniglio ha già cambiato colore, mettiamo una capace pentola sul fuoco con un pochino d’olio evo, prendiamo ogni singolo pezzetto, lo asciughiamo e infariniamo e provvediamo a sigillarne la carne in padella. Quando tutti i pezzi sono opportunamente rosolati e dorati, sfumiamo con parte del vino che ci è servito per la marinatura dopo averlo filtrato attraverso un passino. A questo punto uniamo il nostro soffritto e le 2 cucchiaiate di concentrato di pomodoro sciolte nel brodo caldo. Saliamo e lasciamo cuocere a fuoco bassissimo fino a quando la nostra carne sarà tenera.

Note: E' importante non aggiungere alla marinata il sale che richiamerebbe all'esterno gli umori della carne."

da Menu Turistico i premi:

Il Coniglio alla Cacciatora di Rosy: si sveglia dal letargo autunnale per l'emmetichallenge e si accorge subito che bisogna provvedere con urgenza all'acquisto della teglia mancante, per un polpettone di coniglio che, ahinoi, non se po' fa'. Però, ci consoliamo- eccome- con la sua Cacciatora che ha dato soddisfazioni anche a lei: in primis, perchè è riuscita a far mangiare il coniglio al Webmaster che ha sposato (un altro marito insofferente al coniglio!!!) e poi perchè ha usato le erbe del suo giardino. E scusate se è poco...


Premio: la voglio anch'io, la teglia di Bugs Bunny!!!




Tuesday, 20 July 2010

Bistecca ripiena e Fuoco alle griglie



Credo sia la seconda gare fra blog a cui partecipo. Vediamo come va. Certo un BBQ nuovo e un po' più grande farebbe proprio piacere. L'idea del contest è di Genny de Al Cibo Commestibile




Al momento però il divertimento è raccontarvi cosa ho preparato e perchè.
Le idee erano tante. Fra il classico e l'originale ho deciso per un ingrediente superclassico: la carne. Certo pesce, verdura e frutta mi tentavano ed anche il pane in qualche forma, ma sarà per un'altra volta.

E quindi vada per la bistecca. Ma come dare un tocco di originalità? Ho pensato di fare un simil cordon bleu con un ripieno di cipolla rossa di tropea, pancetta a cubetti e funghi.





Al momento avevo sotto mano dei semplici funghi coltivati, ma a fine estate la proverò con i porcini freschi. Il bello di questa ricetta è che il ripieno e la farcitura possono essere fatti qualche ora prima dell'arrivo di eventuali ospiti e la carne, posta in frigo durante l'attesa, si insaporirà.

BISTECCA RIPIENA

Ingredienti per due

2 bistecche di manzo o di vitello,
1  grossa cipolla rossa di Tropea,
60 g. di pancetta meglio se affumicata,
2 grossi funghi porcini o champignon,
1 ciuffetto di prezzemolo,
sale,
pepe


Far  preparare dal macellaio due bistecche con l'osso un po' altine (circa 2 cm.) aperte con un taglio longitudinale da un solo lato. Tritare separatamente cipolla, pancetta e funghi, far saltare in padella con un cucchiaio d'olio, un po' di sale e pepe prima funghi e cipolla e dopo un paio di minuti aggiungere la pancetta. Soffriggere altri due minuti.



Condire l'interno della bistecca prima con un po' di sale e pepe e poi aggiungere il ripieno. Posizionare le bistecche al'interno di una doppia griglia e cuocere ogni lato per circa 7-8 minuti  per avere una bistecca ben cotta, meno se vi piace meno cotta. Salare a circa metà cottura prima un lato e poi l'altro.


Thursday, 26 November 2009

Thanksgiving - Thursday 26.11.2009





Oggi negli Stati Uniti si celebra Thankgiving. Noi  lo celebreremo con la famiglia dela mia amica americana Cindy domenica perchè non essendo oggi festa nazionale qui, lo rimandiamo sempre alla domenica seguente.

Copio qui la ricetta che avevo inserito tempo fa su Jacarandatree  la trovate fra "i monologhi, dialoghi e reportage" insieme alla storia storia della festa ed altre ricette.

Come sapete il tacchino ripieno viene preparato negli Stati Uniti sia per il Giorno del Ringraziamento che per Natale. Viene servito in tavola accompagnato dalla salsa fatta con il fondo di cottura detta "gravy" e dalla marmellata di mirtilli di palude americani chiamata "cranberry sauce".
Si prepara un vassoio con la carne bianca del petto ed uno con la carne più scura delle cosce, ogni commensale prende un po' dei due tipi. Accanto, nel piatto, metterà poi il ripieno e la marmellata di mirtilli.  Il tacchino ed il ripieno, se si desidera,  si condiscono con un po' di gravy.
Ogni famiglia ha le proprie tradizioni e prepara verdure diverse come contorno, fagiolini, cipolline in bechamel, patate dolci. La mia amica è del Minnisota, lì, preparano anche un contorno fatto con il "wild rice" che non è veramente riso, ma un cereale spontaneo, che veniva e ancora oggi viene raccolto a mano dagli indiani.

Non avendo ancora festeggiato non ci sono ancora foto del tacchino di quest'anno.




Il TACCHINO RIPIENO (ricetta di Cindy)
Ingredienti:

1 tacchino intero di circa 4-5 Kg., eviscerato,
350 g. di burro,
500 g. di mollica di pane casareccio,
150 g. di cipolla tritata,
75 g. di pinoli,
prezzemolo,
timo,
dragoncello,
mezzo limone,
450 g. di brodo vegetale.

Far sciogliere 125 g. di burro in una padella, aggiungere la cipolla tritata e cuocere finché diventi dorata. Aggiungere la mollica di pane, i pinoli e le erbe, aggiungere dell’altro burro, sale e pepe.

Strofinare bene la cavità del tacchino con mezzo limone – questo passaggio non deve essere tralasciato, serve a disinfettare l’interno – farcire con il ripieno. Cucire l’apertura e legare la cosce in modo che stiano vicine al corpo. Spennellare il tacchino con burro fuso e infornare a 180° C, prima con il petto rivolto verso l’alto, girandolo ogni ora e bagnandolo spesso con il fondo di cottura . Ci vorranno circa 3 ore e mezza per cuocerlo. Servitelo caldo o freddo con “una marmellata di mirtilli rossi americani” e “gravy” - la salsa ottenuta con fondo di cottura.

Gravy

Può essere fatta in un pentolino basso. La mia amica Cindy lo fa direttamente nella leccarda dove ha cotto il tacchino, spostandola sul fornello.

Eliminate il grasso dal fondo di cottura, aggiungere 4 cucchiai di farina e amalgamare. Lentamente, facendo attenzione a non far formare grumi, aggiungere il brodo e girare fin quando la salsa diventi densa. Aggiustare di sale e pepe.



CRANBERRIES
I mirtilli di palude americani


foto da naturipe


La cosa curiosa è come vengono raccolti quando coltivati in maniera intensiva. I campi vengono allagati, le bacche galleggiano e vengono facilmente "radunate".



Sono frutti più grandi di quelli europei. La pianta sembra essere originaria degli stati del nord-est degli Stati Uniti.




Friday, 20 November 2009

Arrosto alla melagrana

Questo è un piatto saporito e vitaminico.  Infatti la melagrana contiene vitamina A B e C ed antiossidanti. Di questa stagione ve lo consiglio. Affrettatevi le malagrane stanno finendo!!!



ARROSTO ALLA MELAGRANA Ricetta di Rosy

Ingredienti :

un filetto o un'arista di maiale,
tre melagrane,
una cipolla grande,
mezzo bicchiere di vino bianco,
olio evo,
sale,
pepe.

Sgranare le melagrane e passare metà dei chicchi alla centrifuga o nel passaverdura o spremerli con l'attrezzino che più vi aggrada. Tritare la cipolla.
Salare la carne, versare 2 cucchiai di olio extravergine in una pentola da arrosto e aggiungere la cipolla, (io faccio questa operazione a freddo e poi accendo il fuoco, per evitare che l'olio si scaldi troppo) salare, pepare e far cuocere a fuoco lento, poi mettere anche l'arrosto in pentola e girarlo varie volte. Sfumare con il vino facendo attenzione a non abbassare di colpo la temperatura della carne (quindi aggiungerlo lentamente e non sulla carne stessa. Quando l'arrosto è circa a metà cottura (dopo circa 20 minuti) aggiungere il succo di melagrana.
Continuare a cuocere a fuoco lento, incoperchiato o semi-incoperchiato girando l'arrosto di tanto in tanto.
Dopo circa 40 minuti spegnere ed aggiungere i chicchi interi di melagrana rimasti da parte, che non devono cuocere, ma solo insaporirsi velocemente, altrimenti cambiano colore e perdono le loro vitamine.
Mettere l'arrosto al centro del piatto da portata e i chicchi di melograno intorno.

melagrane nostrane