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Wednesday, 18 December 2019

Royal Mincemeat Pie continued




Questo blog partecipa con questa ricetta alla raccolta di "Una Mince Pie è per sempre" e oggi 18 dicembre sono state pubblicate anche altre ricette su MTC che dovete assolutamente andare a leggere.
Ed ecco invece qui la ricetta sorpresa su questo blog, il dolce per il quale vi avevo preparato il mincemeat un paio di settimane fa. Il nome, preceduto dall'aggettivo "Royal", mi fa pensare alla pasta reale o alla frangipane, perché sopra la base di pasta brisée viene steso un velo di impasto composto di farina di mandorle uovo e zucchero.
Royal Mincemeat Pie
per una teglia da 23 cm di diametro con fondo removibile
Pasta brisée
225 g di farina, più un po' extra per la spianatoia
una punta di cucchiaino di sale fino
70 g di burro freddo, tagliato a pezzetti
65 g di strutto
scorza finemente grattugiata di una arancia
35-40 ml di succo d'arancia appena spremuto

Ripieno
225 g di mele renette (in Inghilterra usano le bramley)
scorza finemente grattugiata di 1 limone, più 1 cucchiaio di succo
mincemeat
1 cucchiaio di brandy
50 g di burro non salato, a temperatura ambiente
200 g di zucchero semolato
1 uovo medio, sbattuto
1 cucchiaio di farina
50 g di farina di mandorle
3 grandi albumi


Setacciate la farina e il sale in un mixer. Aggiungete il burro freddo e lo strutto, quindi azionate il mixer fino a quando il composto non assomigli al pangrattato. Aggiungete la scorza di arancia e il succo e mixate per 2-3 secondi, quindi passate in una terrina. Lavorate con le mani fredde per qualche attimo, formate una palla e mettete in frigo a riposare per almeno mezz'ora.

Sulla spianatoia infarinata stendete con il mattarello un disco poco più grande del diametro della vostra teglia. Rivestite la stessa con la sfoglia ottenuta, tagliate la pasta in eccesso sui bordi. Mettete in frigo per 20 minuti, poi infornate a 190°C  sul ripiano centrale dopo aver ricoperto la pasta con un foglio di alluminio e dei fagioli. Dopo 15 minuti, togliere il foglio di alluminio e i fagioli.  Cuocere per altri 5-7 minuti. Non lasciate che i bordi diventino troppo scuri. Togliete dal forno e mettete a  raffreddare nella teglia. Abbassate la temperatura del forno a 180 ° C / ventilato 160 ° C.
Nel frattempo, sbucciate e tagliate a dadini finemente la mela, lanciandola in una ciotola con il succo di limone per evitare che si scurisca. Mescolate la scorza di limone, la mincemeat e il brandy.

Lavorate il burro e 25 g di zucchero in una ciotola fino a ottenere un composto leggero e soffice. Sbattere l'uovo, quindi aggiungere la farina e le mandorle tritate.
Distribuire il composto di burro e mandorle sulla base della torta, coprire con la mincemeat, quindi cuocere per 30 minuti.

Poco prima che il tempo di cottura sia scaduto, metti gli albumi in una grande ciotola pulita e sbatteteli a neve ferma (il composto dovrà scrivere). Sbattete i 175 g di zucchero rimasto, 1 cucchiaio alla volta, per formare una meringa liscia e lucida.
Rimuovete la torta dal forno e abbassate il forno a 120 ° C / ventilato 100 ° C . Versate la meringa sul ripieno e create dei picchi con un cucchiaio o con una spatola. Cuocete per 45 minuti fino a quando la meringa sarà croccante. Togliete dal forno e fate raffreddare nella teglia. Servite caldo o a temperatura ambiente





Usate un cannello da cucina per dare un po' di colore alla meringa già cotta o lasciatela  liscia così come ho fatto io.







Monday, 25 April 2016

I canestrelli liguri per MTC






Da quando é stato dato l'annuncio della ricetta per la #MTCsfida di aprile scelta da Dani & Juri del blog Acqua e Menta, vincitori del mese di marzo, non ho fatto che pensare ai canestrelli liguri.

Decisamente biscotti tradizionali, regionali e oggigiorno fatti con la pasta frolla. Ma il motivo vero, è che non li avevo mai fatti ed erano una ricetta per me da scoprire.

E perché non li avevo mai fatti? Perchè ero senza il tagliabiscotti a 6 petali! Ma ovvio, no? Ecco l'ho detto. Senza l'attrezzino che convenzione vuole, avevo deciso che non li avrei preparati. Sarebbero stati solo un altro biscotto di pasta frolla.

Devo anche dire che nel tempo avevo conosciuto da vicino, ma molto vicino i canestrelli piccoli. E, ignorante me, ignoravo che ci fosse anche la taglia maxi, fin quando non me ne ha portato un bel pacchetto da Genova mia suocera. 
Ed eccovi la foto fatta all'epoca. Come vedete, i poveri biscotti, per aver anche viaggiato, erano ancora in condizioni accettabili. Ma notate qualcosa? Guardate bene...e sì, 8 petali.
Mi ero un po' documentata, un po' in rete, poi avevo acquistato il libro di Sergio Rossi "I canestrelli di Montebruno" che già avevo visto nel catalogo della SAGEP all'uscita del primo libro firmato MTC, e nel libro di Sergio nelle foto i petali sono 6! 

E se pure a Genova non riescono a trovare il taglia biscotti a 6 petali, sto fresca, ho pensato.



E' stato lì, in quel momento che mi sono messa in cerca del tagliabiscotti a 6 petali, su Amazon et al. Unico avvistamento: 8 petali.



E poi un giorno di marzo 2015 su Fb in una conversazione " ma tu dov'è che hai trovato il tagliabiscotti per i canestrelli?" "Io l'ho trovato a Busalla..." Era Anna Maria M. che mi ha promesso che se fosse ritornata in zona mi avrebbe comprato e spedito questo oggetto del desiderio.  Ma la storia non finisce qui, perché un primo lotto di tagliabiscotti Anna Maria l'aveva smarrito nel tragitto tra il negozio e Genova. Successivamente avevamo avuto in visita lo zio Mario, fratello di mia suocera, che tornato a Genova si era messo a caccia del #tagliacanestrelli. Passato quasi un anno e... in concomitanza con l'arrivo del coppacanestrelli di Anna Maria che ancora ringrazio, perché oltre la gentilezza di andarlo a comprare me ne ha anche fatto dono, arrivarono inaspettati a Roma altri due tagliabiscotti a 6 petali insieme allo zio Mario e mia cugina Anna. Telepatia? Mi devo far ridire dove li hanno trovati in caso ne siate sprovvisti. :D  Ora ditemi voi, come potevo fare un'altro tipo di biscotto?



Ho letto varie ricette che mi hanno molto aiutato, compresa ad esempio quella pubblicata da Ilaria di Dolcisognare e quella contenuta nel libro di Sergio Rossi, ed anche quella che ho visto oggi (lo sapete che sono famosa per essere l'ultima a consegnare) inserita da un'altra partecipante alla sfida del mese nel blog La Masca in Cucina - dovete assolutamente leggerla - per la ricetta, per la storia e per le frasi in genovese. Con tutti i dubbi che avevo, (quali proporzioni, quanto alti, in forno per quanto)  cosìmi sono chiarita le idee.

 Per le dosi ho scelto quelle suggerite per i Canestrelli o canestrelletti di Torriglia la cui ricetta è pubblicata sul sito dei produttori, la mia scelta è caduta su quest'ultima ricetta perché nell'impasto viene usato un pochino di liquore, loro dicono "q.b". Nelle varie ricette le proporzioni tra farina burro e zucchero possono essere diverse e questa è decisamente quella che contiene più burro. Ma fate attenzione se prendete la ricetta dal sito di Torriglia perché mancano alcuni dati e ci sono delle piccole imprecisioni. Ad esempio nell'elenco delle dosi si legge un uovo e nel procedimento un tuorlo e non viene detto che la frolla deve riposare in frigo. Eh eh qualche segreto i pasticceri se lo vorrebbero tenere sempre. Ma ragazzi, la frolla senza frigo, lo sanno sia un eschimese che un equadoregno che non si può fare!

I canestrelli possono essere aromatizzati. Se invece del limone preferite la vaniglia usate quella naturale, e non la vaniglina, mi raccomando :) La mia amica Giuliana consiglia di tenere una bacca dentro lo zucchero. A buon intenditor...

I Canestrelli

per circa 20 biscotti

300 g di farina tipo 0
1 tuorlo
250 g di burro
100 g di zucchero
rum 1 o due cucchiai
scorza di un limone grattugiata
zucchero al velo qb

Se lavorate l'impasto a mano, sulla tavola di legno disporre la farina a fontana. Al centro aggiungere lo zucchero, la scorza di un limone non trattato - stando attenti a non grattugiare la parte bianca che è amara - il rosso d'uovo, il burro un po' morbido e  il rum. Lavorare prima gli ingredienti al centro, poi incorporare la farina senza scaldare l'impasto e smettere appena si è amalgamato. Stendere con il mattarello la frolla tra due fogli di carta forno ad un altezza di 1 cm e mettere in frigo per un'ora minimo. Tirare fuori dal frigo quando già avrete preparato le teglie in modo da non far riscaldare l'impasto. Tagliare con il tradizionale stampo a sei punte. Infornare a 180°C a metà altezza del forno per 15-20 minuti controllando che i biscotti diventino leggermente dorati. Serviranno due teglie e quindi due cotture. Quando i biscotti sono freddi spolverateli con un generoso strato di zucchero al velo con un passino.

Per la storia alla prox puntata.


P.S.
Non avevo il rum, avevo finito il brandy, ho messo il maraschino - #sostituzioniincorsa


Con questo post partecipo al'MTC di aprile 2016


e mi piace anche il logo di questo mese, viola e verde sono i colori del mio blog :)

Tuesday, 25 January 2011

Involtini di verza con pagnotta di polenta

Anche questo mese, complici le amiche di Menu Turistico con la sfida di Gennaio di MTC, mi discosto dai dolci e preparo un piatto che ho fatto solo tre o quattro volte nella mia vita: gli involtini con la verza. Era ora di rifarlo, no?


La variante in questa ricetta è semplicemente l'accompagnamento con la "pagnotta" di polenta.

Perché pagnotta di polenta? Perché è polenta cotta con la macchina del pane. :))  Volutamente creata, quindi, con quella forma.



DSCN7243 - Involtini di verza con polenta


Adesso vi racconto tutto, perché in effetti fare la polenta con la macchina del pane fa venir voglia di farla spesso per quanto è facile e questa volta l'ho volutamente lasciata a riposare in caldo nella macchina per far sì che appunto prendesse la forma di una pagnottella e si formasse una bella crosticina.

Non di poco conto nel scegliere di abbinare gli involtini alla polenta, oltre il suggerimento di Maria Pia, è stato l'aumento di bocche da sfamare in questo periodo. Si sono aggiunte infatti quattro ganasce bielorusse appartenenti a Sergej  e così un bel piatto unico ha risolto la cena di ieri sera. Voi nelle foto vedete solo il pezzetto che è rimasto dopo il passaggio delle bocche fameliche.

La ricetta del mese l'ha scelta Maria Pia (ve la riporto qui in fondo come di consueto), vincitrice della sfida di Novembre che al nord però è la Mapi di Apple Pie di Mary Pie, ma soprattutto vecchia conoscenza (eh eh) del forum di CI. Come lei ci spiega nell'introduzione la ricetta ce l'aveva passata Davide per tutti" Cucciolo", che per un bel po' ci ha fatto compagnia fra le pagine del forum, ma poi...si è laureato, ora cucina ancora ma condivide con pochi intimi e lo trovate a volte qui.


POLENTA CON LA MACCHINA DEL PANE

Ingredienti :

300 g. di farina di mais fioretto,
1,200 l di acqua, oppure metà acqua e metà latte
sale q.b. (per me circa 10 g.).

Per cuocere la polenta nella macchina del pane si seleziona il programma per la cottura della marmellata, si mette la farina di mais in una ciotola, si scalda l'acqua per la polenta e si inizia ad aggiungere un po' alla volta per evitare che si creino grumi. Si versa il tutto nel contenitore della macchina del pane e poi si inserisce quest'ultimo nell'apparecchio, si seleziona il programma  e, se il vostro modello lo richiede, anche il tempo di cottura che è di circa 50 minuti. Le dosi sopra indicate con proporzioni di 1: 4 fra farina e liquido vanno bene per ottenere una polenta piuttosto compatta e quindi sono perfette per la nostra pagnotta.


Oltre al sughetto degli involtini io consiglio di preparare un po' di sugo in più per condire la polenta. A me piace con tanto condimento.

Grazie Maria Pia, Ale e Dani.


DSCN7249 - Involtini di verza con polenta_porzione


INVOLTINI DI VERZA
ricetta di Davide Grotto proposta da MaryPie per MTC
per 4 persone:

350 gr di carne tritata mista,
200-250 gr di salsiccia,
(1 patata media - questa è una mia aggiunta), 
1 spicchio d'aglio tritato, 
sale,
12 foglie di verza, 
4-5 cucchiai di passata di pomodoro (io - Maria Pia - ho usato un barattolo da 400 g di pomodorini pelati),
1/2 cipolla tritata fine,
1/2 bicchiere di vino bianco,
sale e pepe.

Rispetto alla ricetta di Davide ho ammorbidito le polpette con una patata lessata e passata allo schiacciapatate.Sbollentare le foglie di verza per 5 minuti e tuffarle in acqua e ghiaccio per fermare la cottura e mantenere il colore. Metterle a scolare su un canovaccio pulito.
Lessare la patata e schiacciarla con lo schiacciapatate o con i rebbi di una forchetta. 
Preparare l'impasto di carne, patata, aglio e aromi e ricavarne 12 mucchietti delle stesse dimensioni. Avvolgere ciascuna polpettina nelle foglie di verza e chiuderle a pacchetto. Il nostro Dottor Cucciolo li lega con lo spago da cucina, ma io salto questo passaggio perché non è necessario: i pacchetti non si aprono. 
Tritare finemente la cipolla e metterla in una padella grande, che possa accogliere tutti gli involtini. Mettervi un dito d'acqua e olio extravergine di oliva e cuocere a fuoco basso, fino a che la cipolla non diventi trasparente e l'acqua evapori. 
Adagiare gli involtini sul soffritto e portare a doratura su fuoco vivace, sfumare con il vino bianco e una volta evaporato l'alcool mettere il pomodoro. Regolare di sale e pepe e cuocere per 20 minuti a fiamma bassa girando gli involtini a metà cottura; se necessario a fine cottura alzare la fiamma per asciugare il sughetto.
Servire accompagnati da patate al forno oppure purè di patate. Ci sta bene anche una bella polentina lenta.