Saturday 18 June 2011

I Vincisgrassi di Erminia (Le Marche)


DSCN7795 - Vincisgrassi


In campagna, nella provincia di Macerata, nascono come piatto "povero" dei contadini marchigiani poiché sono fatti con la pasta all'uovo tirata a mano, e le uova nelle fattorie non mancavano. Come condimento si usavano tutte le parti avanzate e meno nobili di polli e galline. Tutte le aie disponevano di pennuti di vario tipo, anche papere e oche finivano nel piatto!

In occasioni particolari quali possono essere le raccolte stagionali della mietitura e della vendemmia, i vincisgrassi erano preparati in abbondanza per essere mangiati da chi aveva partecipato alla  raccolta. Dopo il duro lavoro questo piatto ristorava i braccianti.  A seconda dei luoghi, cambiava il tipo di coltivazione, ma la fatica no. Ad esempio nel maceratese, per la maggior parte pianeggiante, venivano coltivati,  oltre al grano, anche la barbabietola da zucchero ed il tabacco.
Inoltre i vincisgrassi erano un piatto festivo e quindi anche con cadenza settimanale venivano portati in tavola la domenica.

Fra le parti meno nobili dei pennuti utilizzati troviamo testa, collo, zampe, ali e interiora (fegato, grecile, budelle, cuore e reni). In particolare, le budella venivano aperte con un paio di forbici, svuotate, lavate e messe a bagno con sale e aceto per diverse ore fin quando non risultavano sbiancate. Adesso le budella non vengono più utilizzate. Per motivi igenico-sanitari non dovrebbero, credo, essere più in commercio.

Recuperate quindi tutte le parti, venivano pulite le zampe. Come si puliscono le zampe? Ve lo diciamo subito (io scrivo, Erminia detta, la marchigiana è lei), e' semplice: si passano velocemente sul fuoco vivo, al fine di far rigonfiare la pelle e rendere più facile spellarle poi si tagliano le unghie.

Ciascuna famiglia modificava  la ricetta in base agli ingredienti a disposizione, ad esempio era più probabile che in campagna si trovasse il pecorino per la presenza di ovini e non il parmigiano.
Nella versione "ricca" oltre che con il sugo gli strati venivano conposti anche con la besciamenlla, alcune famiglie invece, aggiungevano un mestolino solo di  besciamella al sugo per dare una leggera cremosità. La mamma di Erminia aggiungeva nel condire gli strati dell'uovo sodo per dar colore al piatto e della mozzarella a tocchetti e non metteva la besciamella. C'è chi nel sugo mette della salsiccia. Insomma, varianti infinite. Ecco perché  non c'è una sola ricetta dei vincisgrassi. Ma la versione "povera del piatto non prevedeva queste aggiunte.
Preparata il giorno prima questa pasta al forno si insaporisce ed è più buona!
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DSCN7794 - Vincisgrassi_particolare
la particolare struttura ad ondine dei Vincisgrassi

I VINCISGRASSI

Ingredienti per  6 - 8 persone (teglia 32 x 24 cm.)
pasta fresca
sugo
un mestolo di besciamella
250 - 300 g.di  pecorino o parmigiano

Strumenti
Spianatoia di legno e mattarello
rotella per tagliare

il sugo:
lardo di maiale,
1 cipolla intera,
3/4  chiodi di garofano,
1 costa di sedano,
1 carota,
8-10 rametti di maggiorana fresca,
rigaglie di pollo e/o altri pennuti
300 g. carne mista di pollo dalle zampe, manzo e maiale a tocchetti,
2 bicchieri di vino per sfumare,
5 - 6 cucchiai di passata di pomodoro densa o 2 di concentrato,
sale

Fare un battuto con il lardo di maiale, trasferire nel tegame e  far sciogliere lentamente. Aggiunge una cipolla intera con tre quattro chiodi di garofano conficcati nella polpa. Confezionare un mazzetto con gli odori: sedano, carota e maggiorana (molto usata in cucina nelle Marche) e unire al fondo. Mettere a rosolare tagliati a pezzetti i grecili, la carne e, se le avete, le budelline,  le zampette, il collo (che verranno tolti a fine cottura)  far rosolare lentamente e far sfumare con il vino. Aggiungere la passata di pomodoro o il concentrato diluito in poca acqua, che deve servire a colorare solo leggermente il sugo rendendolo rosato. Lasciare il tutto sul fuoco dolce portando a cottura la carne e badando che il fondo sia sufficientemente denso per poter condire gli strati di pasta fresca.
Preparata la pasta fresca all'uovo, tirata sottilissima con il mattarello o anche con la macchina della pasta, tagliarla a rettangoli circa 10 x 20 cm. e lessarla per un attimo in acqua bollente salata (come si fa per le lasagne). Fermare la cottura in acqua fredda salata, scolare e poggiare su un canovaccio ad asciugare. In una teglia di circa 32 x 24 cm. già oleata e bagnata con un po' di sugo, stendere un primo strato di pasta che non deve essere spianata ma "pizzicata" in modo che si arricci e crei delle ondine che si vedranno quando si tagliano le porzioni. Questa è una particolarità dei vincisgrassi.
Condire gli strati di pasta alternando abbondante parmigiano (o pecorino) al sugo e finendo con un ricco  strato di sugo e formaggio.
Cuocere in forno a 180°C per circa 35 minuti, alzare a 200°C per 10 minuti per far colorire e diventare croccante la superficie.
Servire calda o meglio lasciare ad insaporire fino al giorno dopo.


La pasta fresca
si calcola un uovo per ogni 100 g. di farina
per una teglia 30 x 24 cm.
500 g. di farina 00
5 uova
un pizzico di sale

Versare la farina a fontana sulla spianatoia, creare un avvallamento al centro e aggiungere un pizzico di sale e le uova, che avrete precedentemente aperto e controllato una per una dopo averne lavato il guscio.
Lavorare inizialmente con una forchetta il composto e poi continuare con le mani dando ogni tanto delle pieghe all'impasto. L'impasto sarà pronto quando si formerà una palla che si staccherà facilmente dalla spianatoia., e risulterà liscio e ben amalgamato. Far riposare almeno 30 minuti per far allentare le maglie di glutine.
Nell'impasto della pasta tradizionalmente veniva usato anche un po' di vincotto o mosto cotto marchigiano (spremuta di uva ridotta sul fuoco del 50%) da non confondere con il vincotto pugliese (ridotto fino a  a diventare denso come il miele).



La besciamella (facoltativa)
Vi do la ricetta che uso per 1/2 litro di besciamella. Se volete seguire la ricetta tradizionale non serve, oppure come ho già detto, che ne basta poca, quindi basta fare le proporzioni diminuendo la quantità degli ingredienti. Fra i 100 e 200 ml. possono bastare.


50 g. di burro,
50 g. di farina
1/2 litro di latte

Mettere burro e farina in una casseruola e far cuocere per qualche minuto a fuoco basso. Aggiungere il latte tiepido un po' per volta, girando attentamente per non far creare grumi. Cuocere fin quando il composto si rapprenda e poi diventi della consistenza desiderata.

La ricetta sotto riportata è una ricetta tradizionale piatto detto povero ma in effetti ricco - ricchissimo nei suoi ingredienti, lardo e uova comprese. Per dovere di cronaca, quindi, non sono state fatte modifiche. Per una dieta salutare un sugo con il battuto di lardo va mangiato una volta ogni tanto. Quindi moderazione! Per chi volesse preparare più spesso un piatto come questo la sostituzione con olio d'oliva andrebbe considerata, cambierà senz'altro il sapore del piatto, ma sarà meno dannoso per il vostro organismo.


Con questa ricetta Rosemarie & Thyme partecipa al contest Mani in Pasta del Molino Chiavazza dedicato alle paste regionali. In Italia la pasta fresca varia da regione a regione. Ottima l'idea di raccogliere documentazione che può anche servire a far rivivere e tramandare le tradizioni, a passare le conoscenze ad altri anche ai più giovani. Un'altra possibilità in più che l'era di internet ci ha dato.



Questa ricetta è fra le vicitrici !!!!!!!!!!!!!!

Thursday 16 June 2011

Torta di Compleanno allo Strega: Auguri Lori!


DSCN7797 - Torta allo Strega


Il compleanno della mia amica Lori è il 2 giugno. Giornata significativa ed impegnativa. Noi colleghe con lei abbiamo festeggiato il 3. La festa del 2 è venuta a pennello per preparare la torta.


TORTA ALLO STREGA
Ingredienti:

Pan di Spagna*
per una teglia rettangolare di circa 31 x 22

5 uova medie intere (non fredde di frigo),
188 g di zucchero semolato
 un pizzico di sale e una bustina di vanillina
188 g di farina di tipo 00

Con uno sbattitore elettrico o con la planetaria montare con le fruste uova e zucchero fin quando il composto scrive (una piccola quantità cadendo sul composto da un cucchiaio rimane per un po' in evidenza). Con il Kenwood Chef mi ci sono voluti circa 15 minuti. Incorporare la farina miscelata agli altri ingredienti pochi cucchiai per volta e lavorare a mano con MOOOLTA delicatezza. Lavorare solo quel poco che basta per avere un composto omogeneo. Versare nella teglia ben imburrata o addirittura rivestita con carta forno sul fondo, e mettere in forno apreriscaldato a 180°C per circa 35-40 minuti con il mio forno statico. :) Ogni forno ha i suoi tempi. La prova stecchino è d'obbligo. 
Ottimo il Pan di Spagna per chi è intollerante al lievito. Perché come ci ricorda Sergio Salomomi, un condomino di CI (ho letto in rete che qualcuno si chiedeva: ma chi è costui? e intanto però ne adoperava le ricette : D  ) la compattezza e morbidezza del Pan di Spagna è dovuta esclusivamente alla particolare lavorazione delle uova. Se dovete farcire una torta, come in questo caso, potete anche preparare il P d S un giorno prima. Sarà più buono perché si amalgameranno i sapori degli ingredienti e sarà anche della giusta compattezza per farcirlo.


Crema pasticciera allo strega


90 g. di zucchero
3 tuorli
75 g di farina
0,500 l di latte
1 cucchiaio di liquore Strega

Lavorare tuorli e zucchero finché diventino spumosi, aggiungere il latte tiepido. Per evitare che si formino grumi, mettere la farina nella pentola nella quale farete addensare la crema,  aggiungere il liquido ottenuto alla farina un po' per volta, mescolare bene è poi accendere il fuoco e far addensare. Spegnere e aggiungere un cucchiaio di Strega. Far raffreddare.

Crema Chantilly ovvero panna montata
250 g di  panna montata

Cacao in polvere


Farcitura
Tagliare orizzontalmente il Pan di Spagna, bagnare lo strato di sotto con del liquore Strega diluito al 50% con acqua. Io uso uno spruzzino per questa operazione. 
Unire la panna fredda alla crema anch'essa bella fredda e usare meno di metà del composto per coprire lo strato di Pan di Spagna.. Spolverare con abbondante cacao fatto scendere da un passino. Coprire con il restante strato si Pan di Spagna che avrete bagnato con il liquore come il primo. Versare la rimanente crema e mettere subito in frigo.
Una volta ben fredda e compatta la crema, con uno stencil per torte quasi poggiato sulla superficie del dolce, far cadere del cacao sulla torta per ottenere delle decorazioni a piacere.



Doveroso riportare la ricetta originale di Sergio Salomoni come postata su CI


*PAN DI SPAGNA di Sergio Salomoni

Accendo il forno (normale, non ventilato) a 180°C e preparo imburrata e infarinata uno tortiera a cerniera apribile da 26 cm.
In una bacinella monto con le fruste dello sbattitore elettrico

 4 uova medie intere (non fredde di frigo),
 150 g di zucchero semolato,
 un pizzico di sale e una bustina di vanillina.
 150 g di farina di tipo 00:

Comincio a bassa velocità e arrivo alla massima, finchè il composto "scrive": cioè alzando le fruste si forma una fettuccia che ricade nella bacinella e rimane per un poco in evidenza, come se fosse un disegno, sulla superficie; non sono mai andato oltre i 10/12 minuti di sbattitura. A questo punto tolgo lo sbattitore e incorporo 150 g di farina di tipo 00: quattro cucchiai alla volta, attraverso un setaccino e mescolando con un cucchiaio di legno dal basso verso l'alto con GRANDE, GRANDE delicatezza.Verso nello stampo, livello la superficie e metto in forno per 30/35 minuti.Il lievito proprio non ci vorrebbe: caratteristica del pan di spagna è la lievitazione a piccolissime bolle, che gli conferiscono, nello stesso tempo, compattezza e morbidezza; questo si ottiene solo con la lievitazione dovuta alle uova.

Thursday 9 June 2011

Battiquorum per i Referendum del 12 e 13 giugno 2011

"Perché una società vada bene, si muova nel progresso, nell'esaltazione dei valori della famiglia,dello spirito,del bene, dell'amicizia, perché prosperi senza contrasti tra i vari consociati, per avviarsi serena nel cammino verso un domani migliore, basta che ognuno faccia il suo dovere."

Giovanni Falcone



Si ricorda di non sovrapporre le schede per evitare che calcando rimanga il segno su quelle sottostanti.

In caso di errore avete diritto di chiedere di sostituire le schede.




Il 12 e 13 giugno 2011 riprendiamoci un po' di democrazia. Andiamo a votare! Facciamo ognuno la propria parte.



Per difendere la salute delle nostre famiglie, dei nostri figli e dei loro figli, dalle radiazioni e dalle scorie nucleari,  per difenderci da nuove centrali già vecchie in partenza pensate per far arricchire i soliti noti. 

io voto

SI

 al quesito per abrogare la normativa sul nucleare

“Adottare complessivamente uno stile di vita rispettoso dell’ambiente e sostenere la ricerca e lo sfruttamento di energie appropriate che salvaguardino il patrimonio della creazione e siano senza pericoli per l’uomo, devono essere priorità politiche ed economiche”

 Benedetto XVI 

L'errore nucleare, il futuro è nel sole.





io voto

due SI 

ai due quesiti per abrogare la normativa sulla privatizzazione dei servizi idrici, perché la privatizzazione può essere facoltativa ma non obbligatoria.




io voto

SI 

al quesito per abrogare la normativa sul legittimo impedimento.

perché la legge deve essere uguale per tutti, soprattutto per i potenti



e voto...