"Porto la torta". E' una frase che spesso mi viene spontanea, con slancio, convinzione e sincera voglia di farla. Ampiamente cosciente dei miei limiti, delle mie capacità da apprendista, mi metto a pensare cosa realizzare. Ma non sono mai sola. Tanti sono gli amici del Condominio pronti a darmi idee, ricette, consigli, e così ogni volta imparo qualcosina in più anche dagli errori, oso, mi diverto.
Questa torta è nata per festeggiare i trenta anni di attività del marito della mia amica Claire, Nino De Rose, jazzista e socio fondatore della Scuola Popolare di Musica di Testaccio, apprezzato pianista e vibrafonista. nonchè Maestro di canto jazz.
Ho deciso che il pianoforte sarebbe stato il tema ma non volevo fare una torta a forma di tastiera o una torta sagomata. Mi sembrava di rubare porzioni. Quando si festeggiano 30 anni di attività gli invitati non possono essere pochi. Volevo anche fare una farcitura con dulce de leche e chantilly, ma volevo conferma sulle dosi.
E così il Condominio si è messo in moto e mi ha supportato con consigli e ricette.
Avrei tanto voluto avere un tagliapasta a forma di nota, ma non l'avevo e non l'ho neanche trovato nei negozi specializzati più vicini. Avevo però un tagliapasta a forma di chiave di violino e mi sono fatta bastare quello.
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Per la base ho usato lo stesso impasto della Torta Spiaggia
LA BASE (per ogni strato)
Ingredienti
350 g. di burro,
350 g. di zucchero,
6 uova,
350 g. di farina,
succo e buccia grattugiata di 1 arancia e mezza,
1 bustina di lievito
vaniglia
Lavorare burro e zucchero, aggiungere un uovo intero per volta, il succo di arancia e la buccia grattugiata, la farina setacciata (io la passo al mixer) insieme al lievito e alla vaniglia. Versare in una teglia da forno rettangolare da circa 35 x 24 cm. foderata con carta forno e leggermente imburrata. Cuocere in forno preriscaldato a 170°C - 180°C, per 40-45 minuti circa. Fare la prova stecchino prima di togliere dal forno. E' bene preparare i due strati di torta da farcire il giorno prima, in modo che non siano troppo morbidi e non si rischi di romperli durante la farcitura.
GANACHE AL CIOCCOLATO
per due strati di farcitura e per la copertura
750 ml. di panna da montare
750 g. di cioccolato fondente
Fare a pezzetti la cioccolata. Scaldare la panna senza farla bollire, versarla sul cioccolato e far amalgamare girando molto delicatamente con una forchettina stando attenti a non far montare il composto, far stiepidire.
Io mi trovo meglio a preparare separatamente le due dosi per evitare che non mi basti poi la ganache per la copertura o che si asciughi raffreddandosi mentre farcisco gli strati precedenti.
CHANTILLY AL DULCE DE LECHE
250 g. di panna da montare,
3 cucchiai di dulce de leche sciolto in un cucchiaio di latte
Se il dulce de leche lo volete preparare voi, tenete conto di quello che dice Mimma che mi ha inviato la sua ricetta: "è una ricetta facile ma molto lunga da fare, perció se un giorno decidi di farlo dovrai avere qualche ora disponibile"
DULCE DE LECHE di Mimma C.
3 lt. di latte intero
1 kg. di zucchero
3/4 cucchiaio di bicarbonato di sodio, sciolto in 1/4 tazza di latte
Scaldare il latte in una pentola grande assieme allo zucchero, fino a quando quest'ultimo é ben sciolto. Quando incomincia a bollire aggiungere, fuori dal fuoco il bicarbonato sciolto nel latte. Cuocere a fuoco basso, mescolando di tanto in tanto in principio e continuamente alla fine. Il dulce deve diventare denso e prendere un color nocciola.
E' pronto quando mettendeo una goccia in un piatto diventa consistente e non ha acqua sui bordi.
Mettere in vasi di vetro.
.IL PIANOFORTE IN PASTA DI ZUCCHERO
LA PASTA DI ZUCCHERO FONDENTE - ricetta di Paola L.
30 ml. di acqua
7 g. di gelatina in fogli ( ho usato quella della Paneangeli, 4 fogli )
50 g. di glucosio
450 g. di zucchero a velo vanillinato
aroma vanillina, mandorla amara
1 cucchiaio di olio insapore ed incolore (girasole, riso, mandorle)
Riscaldare l'acqua ed il glucosio e sciogliere bene il tutto mescolando: non è necessario riscaldare troppo, basta intorno ai 50-60°C. Unire quindi la gelatina già ammollata in acqua fredda per 10-15 min. e asciugata leggermente in un panno.( La gelatina la metto nel liquido già caldo, e non nel liquido freddo da riscaldare, perchè in questo modo non corro il rischio di rovinarla con troppo calore.) Ottenuta la miscela aggiungere l'olio e versare a filo nel mixer in movimento, dove è già pronto lo zucchero a velo. In pochi secondi la pasta è pronta. Se è un po' morbida si può lavorare sul tavolo con poco zucchero a velo.
La pasta di zucchero appena “esce” fuori dal mixer è un mastice un po' appiccicoso. Va rovesciata con una spatola sul piano di lavoro spolverizzato con zucchero a velo e appena impastata con le mani sempre polverose di zucchero, per amalgamarla a palla. Va quindi fatta riposare alcune ore. Di solito la preparo il giorno prima, e quindi la lavoro almeno un dodici ore dopo. Appena pronta la pasta di zucchero non è modellabile. Si avvolge nella pellicola e poi in una busta di plastica e si lascia riposare per qualche ora. Si conserva in frigo per molti giorni sempre ben avvolta in pellicola.
Io ho utilizzato delle foto di un pianoforte a mezza coda che ho trovato in rete ed ho visto altri pianoforti realizzati per torte.
Ho ritagliato una prima forma del pianoforte per la parte inferiore con i tasti e una seconda forma per il coperchio che ha un rettangolo aperto a libretto. Una terza forma molto più spessa per poi ritagliare la parte perimetrale e creare il bordo. Per tenere aperto il coperchio ho semplicemente usato uno stecchino tagliato a misura.
I pezzi vanno fatti asciugare bene prima di assemblarli.
Purtroppo non ho potuto mettere il pianoforte al centro della torta per fare la foto prima di uscire di casa perchè la torta doveva viaggiare e quindi il piano l'ho dovuto mettere all'arrivo alla sede della Scuola di Musica.
Ringrazio tutte la amiche del Condominio per il supporto che mi hanno dato ed in particolane Mimma C. che mi ha inviato le ricette e si è tenuta in contatto da Montevideo - Uruguay , nonostante le partite dei mondiali :)))
FARCITURA E DECORAZIONE
Questa volta ho osato tagliare in due strati ogni torta in modo a ottenere poi tre strati da farcire. Perchè ho potuto osare? Perchè la mia amica Gerburg mi ha svelato il segreto per un taglio perfetto: incidere tutt'intorno alla torta con un coltello, passare un filo di cotone nell'incisione e tirare i due capi incrociati del filo. Velocissimo.
Quando si è pronti per farcire, bagnare il primo strato con succo d'arancio, mettere in frigo (questo aiuterà la ganache a non colare mentre la stendete) e nel frattempo preparare la ganache al cioccolato. Togliere la torta dal frigo, farcirla con la ganache e mettere di nuovo in frigo. Appena la ganache si è un po' freddata, aggiungere il secondo strato di torta, bagnare con altro succo d'arancia, e riposizionare ancora una volta in frigo. Preparare la chantilly al duche de leche e farcire il secondo strato. Di nuovo in frigo nuovo in frigo, preparare altra ganache con la quale farcirete il terzo strato di torta già bagnato. Posizionare l'ultimo strato e coprire con un'altra dose di ganache fatta colare dal centro verso l'esterno e aggiustandola sui bordi un una spatola.
All'ultimo momento decorare con le chiavi di violino e con il pianoforte.
Volete sapere di più su Nino De Rose?
Alfonso De Rose, per tutti Nino
Curriculum studi
Ha svolto gli studi classici di pianoforte privatamente con vari insegnanti, ha studiato il vibrafono come autodidatta e canto con il M° Sandra Provost (1981-82), con il M° Doris Andrews presso l'Arts Academy di Roma (1984-87) ed infine con il M° Giuliana Valente, allora docente al Conservatorio di Salerno. Corsi di armonia e piano jazz: dal 1970 al 1976 con Fritz Pauer, Stan Tracey, Gordon Beck e John Taylor.
Curriculum insegnamento
Nel 1975 è membro fondatore della "Scuola di Musica Popolare di Testaccio" dove insegna tecnica di improvvisazione jazzistica strumentale e vocale e piano jazz, ed organizza un laboratorio per gruppi jazz strumentale e vocale. Dal 1976 al 1999 ripete gli stessi corsi al C.I.A.C. In seguito ha tenuto corsi di improvvisazione presso il centro "Musicoterapia" di Roma e presso l'Università per Stranieri di Reggio Calabria nonchè varie lezioni-concerto su tutto il territorio nazionale. Primo incarico di cattedra jazz presso il Conservatorio di Campobasso. Poi è docente di musica jazz presso il Conservatorio "G.Verdi" di Milano. Attualmente insegna Presso il Conservatorio di Musica di Perugia.
Curriculum Concertistico
Dal 1968 ai primi anni settanta ha suonato il vibrafono in duo con il fratello Antonio, noto chitarrista classico. Il duo era occasionalmente esteso in quartetto con l'aggiunta del contrabbassista Bruno Tommaso e del flautista Maurizio Giammarco. Insieme a Giammarco ed il chitarrista Roberto Ciotti nei "Blue Morning", gruppo fusion o crossover come dir si voglia... Vince il Festival delle Nuove Tendenze in quintetto insieme al pianista ed organista Stefano Sabatini ed al sassofonista Massimo Balla ("Free Love" ex Kaleidon) e nel contempo incide un omaggio ad Allen Ginsberg con i "Living Music".
Verso la metà degli anni settanta, si esibisce al pianoforte in trio: il primo trio è con Stefano Priori al contrabbasso e Giampaolo Ascolese alla batteria, ma è insieme a due suoi allievi, Paolo Damiani ed Ettore Fioravanti, che riceve i primi riconoscimenti ed incide per la serie "Jazz From Italy". Poi vari quartetti documentati dalle incisioni dove si alterna occasionalmente al vibrafono. Negli anni ottanta, c'è la rivalutazione della voce guidata proprio da De Rose che conduce un grosso lavoro di informazione e di scoperta di talenti che segnala anche grazie ad un giornaliero lavoro di esibizione nei piccoli locali jazz (e non...) della capitale ed in occasionali partecipazioni a festivals su tutto il territorio nazionale ed europeo. Aggiunge così la voce al suo lavoro concertistico, sia la sua che quella di varie giovani personalità come è documentato dalle incisioni discografiche.
Negli anni novanta, tutta questa attività si trasferisce nell'ambiente istituzionale (conservatorio, ect.), come è tuttora. Vanno segnalati dei concerti di particolare successo come l'omaggio al Modern Jazz Quartet con De Rose al vibrafono, Carlo Cittadini al pianoforte, Marco Camboni al contrabbasso e Massimo D'Agostino alla batteria e quello con Dominique Eade (docente di canto jazz al New England di Boston) con De Rose al pianoforte, Marco Camboni e Giuseppe Giampietro alla batteria.
Vale la pena di segnalare altri musicisti che hanno collaborato con De Rose che non figurano nelle incisioni o nelle proposte concertistiche: il contrabbassista Riccardo Del Frà, il batterista Roberto Gatto, il chitarrista Umberto Fiorentino, il pianista Jack Reilly, il flautista Nicola Stilo, le cantanti Crystal White, Julie Goell e Lee Colbert, il grande Tony Scott sia al clarinetto che al sax baritono ed alla voce e tanti altri con i quali ci si scusa per la mancata menzione.
Ha pubblicato i seguenti testi di didattica jazzistica:
Tecnica dell'Improvvisazione Jazzistica, Melodi 1978;
Piano Jazz, Melodi 1980;
Armonia e Fraseggio Jazz, Melodi 1982;
Metodo di Canto Moderno, Ricordi 1991.
Improvvisazioni e liriche, Il mio libro.it, 2008
Jazz al Conservatorio, Il mio libro.it, 2009
Incisioni discografiche
"Macondo", Jazz from Italy 1977;
"Coalhouse Walker", Jazz from Italy 1979;
"S.P.M. Blues" CGD 1980;
"Scene Familiari", Mia Records 1982;
"Compagno Eros" EDI PAN 1983;
"It's Always Jazz", Splas(h) 1987;
"Italian Jazz Singers", Splas(h) 1989;
"Jazz Sketches", Foné Audio Records 1991
"Blue Mood", Tirreno 1993;
"Donna del Nord", Baijka 015 1996;
"Italian Accent" Pentaflowers 2000.
Composizioni cameristiche
"Jazz Sketches" per flauto e chitarra 1989, Edizioni Berben - Ancona.