Tuesday, 29 June 2010

Torta con pianoforte per Nino De Rose

"Porto la torta". E' una frase che spesso mi viene spontanea, con slancio, convinzione e sincera voglia di farla. Ampiamente cosciente dei miei limiti, delle mie capacità da apprendista, mi metto a pensare cosa realizzare. Ma non sono mai sola. Tanti sono gli amici del Condominio pronti a darmi idee, ricette, consigli, e così ogni volta imparo qualcosina in più anche dagli errori, oso, mi diverto.

Questa torta è nata per festeggiare i trenta anni di attività del marito della mia amica Claire, Nino De Rose, jazzista e socio fondatore della Scuola Popolare di Musica di Testaccio, apprezzato pianista e vibrafonista. nonchè Maestro di canto jazz.

Ho deciso che il pianoforte sarebbe stato il tema ma non volevo fare una torta a forma di tastiera o una torta sagomata. Mi sembrava di rubare porzioni. Quando si festeggiano 30 anni di attività gli invitati non possono essere pochi. Volevo anche fare una farcitura con dulce de leche e chantilly, ma volevo conferma sulle dosi.

 E così il Condominio si è messo in moto e mi ha supportato con consigli e ricette.

Avrei tanto voluto avere un tagliapasta a forma di nota, ma non l'avevo e non l'ho neanche trovato nei negozi specializzati più vicini. Avevo però un tagliapasta a forma di chiave di violino e mi sono fatta bastare quello.
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Per la base ho usato lo stesso impasto della Torta Spiaggia


LA BASE (per ogni strato)

Ingredienti
350 g. di burro,
350 g. di zucchero,
6 uova,
350 g. di farina,
succo e buccia grattugiata di 1 arancia e mezza,
1 bustina di lievito
vaniglia

Lavorare burro e zucchero, aggiungere un uovo intero per volta, il succo di arancia e la buccia grattugiata, la farina setacciata (io la passo al mixer) insieme al lievito e alla vaniglia. Versare in una teglia da forno rettangolare da circa 35 x 24 cm. foderata con carta forno e leggermente imburrata. Cuocere in forno preriscaldato a 170°C - 180°C, per 40-45 minuti circa. Fare la prova stecchino prima di togliere dal forno. E' bene preparare i due strati di torta da farcire il giorno prima, in modo che non siano troppo morbidi e non si rischi di romperli durante la farcitura.


GANACHE AL CIOCCOLATO
per due strati di farcitura e per la copertura

750 ml. di panna da montare
750 g. di cioccolato fondente

Fare a pezzetti la cioccolata. Scaldare la panna senza farla bollire, versarla sul cioccolato e far amalgamare girando molto delicatamente con una forchettina stando attenti a non far montare il composto, far stiepidire.
Io mi trovo meglio a preparare separatamente le due dosi per evitare che non mi basti poi la ganache per la copertura o che si asciughi raffreddandosi mentre farcisco gli strati precedenti.


CHANTILLY AL DULCE DE LECHE
250 g. di panna da montare,
3 cucchiai di dulce de leche sciolto in un cucchiaio di latte

Se il dulce de leche lo volete preparare voi, tenete conto di quello che dice Mimma che mi ha inviato la sua ricetta: "è una ricetta facile ma molto lunga da fare, perció se un giorno decidi di farlo dovrai avere qualche ora disponibile"


DULCE DE LECHE di Mimma C.

3 lt. di latte intero
1 kg. di zucchero
3/4 cucchiaio di bicarbonato di sodio, sciolto in 1/4 tazza di latte

Scaldare il latte in una pentola grande assieme allo zucchero, fino a quando quest'ultimo é ben sciolto. Quando incomincia a bollire aggiungere, fuori dal fuoco il bicarbonato sciolto nel latte. Cuocere a fuoco basso, mescolando di tanto in tanto in principio e continuamente alla fine. Il dulce deve diventare denso e prendere un color nocciola.
E' pronto quando mettendeo una goccia in un piatto diventa consistente e non ha acqua sui bordi.
Mettere in vasi di vetro.
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IL PIANOFORTE IN PASTA DI ZUCCHERO

LA PASTA DI ZUCCHERO FONDENTE - ricetta di Paola L.

30 ml. di acqua
7 g. di gelatina in fogli ( ho usato quella della Paneangeli, 4 fogli )
50 g. di glucosio
450 g. di zucchero a velo vanillinato
aroma vanillina, mandorla amara
1 cucchiaio di olio insapore ed incolore (girasole, riso, mandorle)

Riscaldare l'acqua ed il glucosio e sciogliere bene il tutto mescolando: non è necessario riscaldare troppo, basta intorno ai 50-60°C. Unire quindi la gelatina già ammollata in acqua fredda per 10-15 min. e asciugata leggermente in un panno.( La gelatina la metto nel liquido già caldo, e non nel liquido freddo da riscaldare, perchè in questo modo non corro il rischio di rovinarla con troppo calore.) Ottenuta la miscela aggiungere l'olio e versare a filo nel mixer in movimento, dove è già pronto lo zucchero a velo. In pochi secondi la pasta è pronta. Se è un po' morbida si può lavorare sul tavolo con poco zucchero a velo.

La pasta di zucchero appena “esce” fuori dal mixer è un mastice un po' appiccicoso. Va rovesciata con una spatola sul piano di lavoro spolverizzato con zucchero a velo e appena impastata con le mani sempre polverose di zucchero, per amalgamarla a palla. Va quindi fatta riposare alcune ore. Di solito la preparo il giorno prima, e quindi la lavoro almeno un dodici ore dopo. Appena pronta la pasta di zucchero non è modellabile. Si avvolge nella pellicola e poi in una busta di plastica e si lascia riposare per qualche ora. Si conserva in frigo per molti giorni sempre ben avvolta in pellicola.




COME REALIZZARE IL PIANOFORTE (almeno quattro o cinque giorni prima)

Io ho utilizzato delle foto di un pianoforte a mezza coda che ho trovato in rete ed ho visto altri pianoforti realizzati per torte.

Ho ritagliato una prima forma del pianoforte per la parte inferiore con i tasti e una seconda forma per il coperchio che ha un rettangolo aperto a libretto.  Una terza forma molto più spessa per poi ritagliare la parte perimetrale e creare il bordo. Per tenere aperto il coperchio ho semplicemente usato uno stecchino tagliato a misura.
I pezzi vanno fatti asciugare bene prima di assemblarli.

Purtroppo non ho potuto mettere il pianoforte al centro della torta per fare la foto prima di uscire di casa perchè la torta doveva viaggiare e quindi il piano l'ho dovuto mettere all'arrivo alla sede della Scuola di Musica.

Ringrazio tutte la amiche del Condominio per il supporto che mi hanno dato ed in particolane Mimma C. che mi ha inviato le ricette e si è tenuta in contatto da Montevideo - Uruguay , nonostante le partite dei mondiali :)))



FARCITURA E DECORAZIONE

Questa volta ho osato tagliare in due strati ogni torta in modo a ottenere poi tre strati da farcire. Perchè ho potuto osare? Perchè la mia amica Gerburg mi ha svelato il segreto per un taglio perfetto: incidere tutt'intorno alla torta con un coltello, passare un filo di cotone nell'incisione e tirare i due capi incrociati del filo. Velocissimo.  

Quando si è pronti per farcire, bagnare  il primo strato con succo d'arancio, mettere in frigo (questo aiuterà la ganache a non colare mentre la stendete) e nel frattempo preparare la ganache al cioccolato. Togliere la torta dal frigo, farcirla con la ganache e mettere di nuovo in frigo. Appena la ganache si è un po' freddata, aggiungere il secondo strato di torta, bagnare con altro succo d'arancia, e riposizionare ancora una volta in frigo. Preparare la chantilly al duche de leche e farcire il secondo strato. Di nuovo in frigo nuovo in frigo, preparare altra ganache con la quale farcirete  il terzo strato di torta già bagnato. Posizionare l'ultimo strato e coprire con un'altra dose di ganache fatta colare dal centro verso l'esterno e aggiustandola sui bordi un una spatola. 
All'ultimo momento decorare con le chiavi di violino e con il pianoforte.







Volete sapere di più su Nino De Rose?



Alfonso De Rose, per tutti Nino



Curriculum studi

Ha svolto gli studi classici di pianoforte privatamente con vari insegnanti, ha studiato il vibrafono come autodidatta e canto con il M° Sandra Provost (1981-82), con il M° Doris Andrews presso l'Arts Academy di Roma (1984-87) ed infine con il M° Giuliana Valente, allora docente al Conservatorio di Salerno. Corsi di armonia e piano jazz: dal 1970 al 1976 con Fritz Pauer, Stan Tracey, Gordon Beck e John Taylor.


Curriculum insegnamento

Nel 1975 è membro fondatore della "Scuola di Musica Popolare di Testaccio" dove insegna tecnica di improvvisazione jazzistica strumentale e vocale e piano jazz, ed organizza un laboratorio per gruppi jazz strumentale e vocale. Dal 1976 al 1999 ripete gli stessi corsi al C.I.A.C. In seguito ha tenuto corsi di improvvisazione presso il centro "Musicoterapia" di Roma e presso l'Università per Stranieri di Reggio Calabria nonchè varie lezioni-concerto su tutto il territorio nazionale. Primo incarico di cattedra jazz presso il Conservatorio di Campobasso. Poi è docente di musica jazz presso il Conservatorio "G.Verdi" di Milano. Attualmente insegna Presso il Conservatorio di Musica di Perugia.


Curriculum Concertistico

Dal 1968 ai primi anni settanta ha suonato il vibrafono in duo con il fratello Antonio, noto chitarrista classico. Il duo era occasionalmente esteso in quartetto con l'aggiunta del contrabbassista Bruno Tommaso e del flautista Maurizio Giammarco. Insieme a Giammarco ed il chitarrista Roberto Ciotti nei "Blue Morning", gruppo fusion o crossover come dir si voglia... Vince il Festival delle Nuove Tendenze in quintetto insieme al pianista ed organista Stefano Sabatini ed al sassofonista Massimo Balla ("Free Love" ex Kaleidon) e nel contempo incide un omaggio ad Allen Ginsberg con i "Living Music".

Verso la metà degli anni settanta, si esibisce al pianoforte in trio: il primo trio è con Stefano Priori al contrabbasso e Giampaolo Ascolese alla batteria, ma è insieme a due suoi allievi, Paolo Damiani ed Ettore Fioravanti, che riceve i primi riconoscimenti ed incide per la serie "Jazz From Italy". Poi vari quartetti documentati dalle incisioni dove si alterna occasionalmente al vibrafono. Negli anni ottanta, c'è la rivalutazione della voce guidata proprio da De Rose che conduce un grosso lavoro di informazione e di scoperta di talenti che segnala anche grazie ad un giornaliero lavoro di esibizione nei piccoli locali jazz (e non...) della capitale ed in occasionali partecipazioni a festivals su tutto il territorio nazionale ed europeo. Aggiunge così la voce al suo lavoro concertistico, sia la sua che quella di varie giovani personalità come è documentato dalle incisioni discografiche.

Negli anni novanta, tutta questa attività si trasferisce nell'ambiente istituzionale (conservatorio, ect.), come è tuttora. Vanno segnalati dei concerti di particolare successo come l'omaggio al Modern Jazz Quartet con De Rose al vibrafono, Carlo Cittadini al pianoforte, Marco Camboni al contrabbasso e Massimo D'Agostino alla batteria e quello con Dominique Eade (docente di canto jazz al New England di Boston) con De Rose al pianoforte, Marco Camboni e Giuseppe Giampietro alla batteria.


Vale la pena di segnalare altri musicisti che hanno collaborato con De Rose che non figurano nelle incisioni o nelle proposte concertistiche: il contrabbassista Riccardo Del Frà, il batterista Roberto Gatto, il chitarrista Umberto Fiorentino, il pianista Jack Reilly, il flautista Nicola Stilo, le cantanti Crystal White, Julie Goell e Lee Colbert, il grande Tony Scott sia al clarinetto che al sax baritono ed alla voce e tanti altri con i quali ci si scusa per la mancata menzione.

Ha pubblicato i seguenti testi di didattica jazzistica:
Tecnica dell'Improvvisazione Jazzistica, Melodi 1978;
Piano Jazz, Melodi 1980;
Armonia e Fraseggio Jazz, Melodi 1982;
Metodo di Canto Moderno, Ricordi 1991.
Improvvisazioni e liriche, Il mio libro.it, 2008
Jazz al Conservatorio, Il mio libro.it, 2009

Incisioni discografiche

"Macondo", Jazz from Italy 1977;
"Coalhouse Walker", Jazz from Italy 1979;
"S.P.M. Blues" CGD 1980;
"Scene Familiari", Mia Records 1982;
"Compagno Eros" EDI PAN 1983;
"It's Always Jazz", Splas(h) 1987;
"Italian Jazz Singers", Splas(h) 1989;
"Jazz Sketches", Foné Audio Records 1991
"Blue Mood", Tirreno 1993;
"Donna del Nord", Baijka 015 1996;
"Italian Accent" Pentaflowers 2000.


Composizioni cameristiche
"Jazz Sketches" per flauto e chitarra 1989, Edizioni Berben - Ancona.


In attesa di musica del Maestro Nino De Rose ascoltate Sergio Coppotelli suonare la sua "e non sbattere la porta"

Sunday, 27 June 2010

La Pavlova - Pavlova Birthday Cake








La mia preferita: pavlova alle fragole



LA PAVLOVA

Ingredienti:

Per la meringa:
4 albumi,
un pizzico di sale *
250 g. di zucchero**,
un cucchiaino di aceto bianco,
½ cucchiaino di essenza di vaniglia,
un cucchiaio raso di amido di mais***

Per farcire:
300 ml. di panna montata,
fragole a fettine,
kiwi a fettine,
polpa di frutto di passiflora edulis (detto passion fruit o maracuja).

Preparare un piatto da forno tondo di circa 40 cm. di diametro, ungerlo e spargervi sopra un po’ di amido di mais, oppure foderarlo con della carta forno sempre unta e infarinata se dovete poi trasferire la meringa su un piatto diverso.
Montare a neve gli albumi (che devono essere a temperatura ambiente e che non devono assolutammente venire a contatto con alcun grasso altrimenti non montano - analogamente, se vi si rompe il tuorlo mentre lo dividete dal bianco usate l'uovo per qualche altra cosa), aggiungere gradualmente lo zucchero un cucchiaio alla volta, l'amido di mais, l’aceto e la vaniglia continuando a montare il composto.
Versare la meringa sul piatto delicatamente e dare una forma più bassa al centro e più alta ai lati. La parte più bassa centrale ospiterà poi la panna e le decorazioni di frutta.
Infornare nel forno preriscaldato a 200°C, dopo aver abbassato la temperatura a 120°C (Nel mio attuale forno elettrico ho dovuto abbassare a 110°C). Cuocere indisturbata per un’ora e mezza o finché al tatto non risulti compatta. La meringa non si deve colorare deve essere croccante fuori ed all’interno deve rimanere morbida: questa è la particolarità della Pavlova!
Far raffreddare nel forno con lo sportello socchiuso. Ci vorranno delle ore. E' sempre condigliabile preparare la meringa il giorno prima e darle il tempo di raffreddarsi e riposare poichè va maneggiata delicatamente.
Farcire con la panna montata, poco o per niente dolce e decorare con la frutta.
Nella Pavlova classica si adoperano kiwi, fragole e passiflora, nel tempo sono state ideate molte altre varianti.
Con queste dosi viene una pavlova media di circa 26 cm. di diametro.

*  è ormai dimostrato e noto che per montare la meringa il sale non serve, ma nelle vecchie ricette è sempre presente.
**  lo zucchero da usare per la pavlova in inglese è chiamato castor o caster sugar. Si può ottenere passando al mixer lo zucchero normale, in modo da rendere i cristalli più piccoli.
*** In alcune ricette al posto dell'amido di mais viene usato il cremor tartaro (che anche le nostre nonne   usavano)

In Australia, di solito la pavlova fatta in casa ha la forma di quella che ho fatto io,  la cui foto è pubblicata qui  all'inizio del post. Quella presa in pasticceria spesso hanno la meringa a forma di torta come questa qui sotto che viene realizzata utilizzando una teglia per torte a cerniera, che deve essere rivestita con cartaforno. Il motivo è semplice, se la Pavlova  è per più persone, come spesso capita quando la si ordina in pasticceria, la forma a torta permette di servire fette uguali a tutti i commensali e non scontentare nessuno :))


da Wikipedia



Poi ci sono queste originali interpretazioni che ho trovato sul web e che non potevo non farvi ammirare.



Una cosa è certa, dalla sua ideazione La Pavlova ne ha fatta di strada.

Un po' di storia:
La paternità della Pavlova è sempre stata questione di disputa. L'Australia e la Nuove Zelanda se la contendono, ma è vero anche che già in Europa la meringa con panna giàsi usava.
Citando l'ufficio filatelico australiano: dalla creazione della pavlova all'inizio del ventesimo secolo il dibattito  imperversa riguardo alle sue origini - questa grande meringa dal cuore morbido, con sopra panna montata e frutta,  fu creata prima in Nuova Zelanda o in Australia? Quel che non è mai stato messo in discussione è la sua fonte d'ispirazione, la ballerina russa Anna Pavlova. è dimostrabile che la prima pavlova preparata in Australia fu creata nel 1935 all'Hotel Esplanade di Perth, dallo chef Herbert Sasche. Ispirato dalla grande ballerina nel suo assolo La morte del cigno, un ruolo per il quale ella era venerata da tutto il mondo, Sache decise di mettere panna montata e frutta sopra alla meringa. Il suo biancore e qualità eterea lo redevano un tributo perfetto per la famosa ballerina."

Si hanno comunque notizie di torte con meringa anche parecchio precedenti a quest'epoca ed elaborate in Europa. Su quest'argomento aggiornerò questo post.


 E questa e la pagina di quadernino ad anelli, nel quale trascrivevo sin dalla teneta età le ricette. All'epoca già residente in Australia, avevo ancora una scorta di fogli in formato italiano, che non potendo essere usati a scuola dove il formato richiesto era più grande, erano usati per il mio quadernino di ricette.



Cosa fare con i tuoli rimasti?
Una dose di pasta frolla del Talismano della felicità.
Una crema pasticcera

Saturday, 19 June 2010

Torta Spiaggia

Non so se vi ricordate la Torta di Viola, fatta per la dolce bimba figlia di una cara amica.
Per dare il benvenuto al fratellino di Viola, Giordano, dopo aver pensato e cercato ispirazione anche sul web, ecco che cosa ho "sfornato". (Scusate la tovaglia un po spiegazzata ma la torta è stata finita e fotografata al volo fra il mio ritorno dal lavoro e l'uscita per andare alla festa che era all'ora di pranzo)



Se sono riuscita a fare questa torta devo ringraziare più persone. Avevo già visto torte realizzate con il tema della spiaggia su siti americani. Sabbia, ciabatte, mare, conchiglie c'era tutto. Ma non  c'è niente da fare, le torte di gusto europeo sono molto più delicate nei colori. Come ho sempre apertamente dichiarato io sono più un'esecutrice che una creativa e perciò ho scelto di cimentarmi in una quasi-replica (solo estetica) della torta di Sylvie di Amuse bouches

 Un grazie immenso va a Paola Lazzari per il supporto ed i consigli per la realizzazione. 

 La terza persona fondamentale: la mia amica Gerburg che mi ha dato la ricetta della base. Gliela ho chiesta dopo aver assaggiato una torta al limone fatta da lei il 2 giugno.  Direi che è una quattro quarti, anche se non ho pesato le uova. Io poi l'ho realizzata all'arancia, visto che così si abbinava meglio con il cioccolato bianco e la ganache al cioccolato che spesso è un mio leitmotiv nelle torte. Appena chiesta, la ricetta di Gerburg mi è arrivata rapidamente per cellulare,  nonostante i suoi impegni della giornata. Gerburg è sempre infaticabile e generosa nello spendersi per gli altri.

Mi sono un po' impiccata per realizzare delle ciabattine piccole piccole, ma alla fine ce l'ho fatta. Ho ritagliato le sagome in carta e poi ho tagliato la pasta di zucchero con una rotella tagliapasta. Una volta asciutte ho cercato di pulirle con un pennellino. Rifinire i bordi non mi è riuscito come avrei voluto, ma mi accontento. All'inizio non avevo idea di come avrei potuto fare la superficie a puntini. Non avevo nessun attrezzino utile allo scopo.

Ero anche sicura di aver acquistato gli stampi a forma di conchiglie qualche anno fa durante una rapida incursione prenatalizia da Peroni mentre Marcowebmaster non trovando posto girava in macchina per il quartiere Prati. Solo che inizialmente non mi ricordavo dove li avevo nascosti.



LA RICERCA DEL MATERIALE
Decisamente comico il primo tentativo di acquisto delle due teglie rettangolari di ampia misura. Mi sono aggirata lungo le corsie alla METRO in cerca di qualcosa di adatto. Il reparto pasticceria casalinga recava l'insegna: "in allestimento", un vuoto totale. Ho optato per le teglie professionali e dopo ampia riflessione: alluminio o inox? Comparazione di prezzi, forme e pesantezza, stanca  ma felice ho raggiunto il coniuge, il quale mi ha guardato fra il contrariato ed il sorpreso: "ma Rosy, quelle non entrano in forno".
Già,  in questi meganegozi tutto sembra più piccolo. Non avevo con me il comodo metro di Leroy Merlin, ma facendo un rapporto con altri oggetti ho definitivamente stabilito che Marcowebmaster aveva ragione da vendere e ho desistito dall'acquisto.

Mentre vagabondavo in cerca delle teglie mi è caduto l'occhio su una confezione di due spatole, non so se per la pasta o per dolci e una invece di essere tutta liscia, da un lato era puntinata. :))))))) Mia, subito!


TORTA SPIAGGIA

Cosa serve:
cioccolato bianco
stampi per cioccolatini
pasta di zucchero
biscotti (ho usato i Digestive)
per la base due strati rettangolari
glassa all'arancio
farcia: ganache al cioccolato fondente
bagna:succo d'arancia



LA BASE (per ogni strato)

Ingredienti
350 g. di burro,
350 g. di zucchero,
6 uova,
350 g. di farina,
succo e buccia grattugiata di 1 arancia e mezza,
1 bustina di lievito
vaniglia

Lavorare burro e zucchero, aggiungere un uovo intero per volta, il succo di arancia e la buccia grattugiata, la farina setacciata (io la passo al  mixer) insieme al lievito e alla vaniglia. Versare in una teglia da forno rettangolare da circa 35 x 24 cm. foderata con carta forno e leggermente imburrata. Cuocere in forno preriscaldato a 170°C - 180°C, per 40-45 minuti circa. Fare la prova stecchino prima di togliere dal forno. E' bene preparare i due strati di torta da farcire il giorno prima, in modo che non siano troppo morbidi e non si rischi di romperli durante la farcitura.



GANACHE AL CIOCCOLATO

250 ml di panna da montare
250 g. di cioccolato fondente

Fare a pezzetti la cioccolata. Scaldare la panna senza farla bollire, versarla sul cioccolato e far amalgamare girando molto delicatamente con una forchettina stando attenti a non far montare il composto, far stiepidire.



GLASSA ALL'ARANCIA

4 cucchiai di burro,
2 cup (330 g.) di zucchero al velo,

1  cucchiaino di succo di limone,
1 o 2 cucchiai di succo d'arancia

Sciogliere il burro, aggiungere lo zucchero al velo, il succo degli agrumi. Lavorare per sciogliere bene lo zucchero. Spalmare un primo strato di glassa per livellare bene tutto il bordo e fare asciugare. Passare un secondo strato di glassa e tenere quella che avanza da parte per quando sarete pronti ad attaccare le conchiglie di cioccolato. Servirà da collante.



LA PASTA DI ZUCCHERO FONDENTE - ricetta di Paola L.

30 ml. di acqua
7 g. di gelatina in fogli ( ho usato quella della Paneangeli, 4 fogli )
50 g. di glucosio
450 g. di zucchero a velo vanillinato
aroma vanillina, mandorla amara
1 cucchiaio di olio insapore ed incolore (girasole, riso, mandorle)

Riscaldare l'acqua ed il glucosio e sciogliere bene il tutto mescolando: non è necessario riscaldare troppo, basta intorno ai 50-60°C. Unire quindi la gelatina già ammollata in acqua fredda per 10-15 min. e asciugata leggermente in un panno.( La gelatina la metto nel liquido già caldo, e non nel liquido freddo da riscaldare, perchè in questo modo non corro il rischio di rovinarla con troppo calore.) Ottenuta la miscela aggiungere l'olio e versare a filo nel mixer in movimento, dove è già pronto lo zucchero a velo. In pochi secondi la pasta è pronta. Se è un po' morbida si può lavorare sul tavolo con poco zucchero a velo.

La pasta di zucchero appena “esce” fuori dal mixer è un mastice un po' appiccicoso. Va rovesciata con una spatola sul piano di lavoro spolverizzato con zucchero a velo e appena impastata con le mani sempre polverose di zucchero, per amalgamarla a palla. Va quindi fatta riposare alcune ore. Di solito la preparo il giorno prima, e quindi la lavoro almeno un dodici ore dopo. Appena pronta la pasta di zucchero non è modellabile. Si avvolge nella pellicola e poi in una busta di plastica e si lascia riposare per qualche ora. Si conserva in frigo per molti giorni sempre ben avvolta in pellicola.



COME REALIZZARE LE CIABATTINE (due tre giorni prima)

Le ciabattine sono state realizzate utilizzando un po' di pasta di zucchero ed una puntina di coltello di colore in polvere blu diluito in due gocce d'acqua. Mi sono trovata bene a lavorare la pasta con una spatola fin quando il colore si è ben amalgamato. L'effetto puntinato l'ho ottenuto con una spatola che ho trovato alla METRO. Per fare i bottoncini blu ho usato una bocchetta per decorazioni e per le striscioline, una volta tagliate le striscioline le ho rapidamente sistemate in posizione supportandole con un rotolino di carta fin quando prima di uscire di casa le ho posizionate sulla torta.



CIOCCOLATINI A FORMA DI CONCHIGLIA (tre-quattro giorni prima)
Per fare i cioccolatini è necessario temperare 200 g. di cioccolato. Per quanto riguarda il cioccolato bianco va sciolto a bagnomaria (attenzione a non far cadere neanche una goccia d'acqua), portato intorno ai 45°C-50°C, abbassarne la temperatura versandolo su una lastra di marmo e lavorandolo con una spatola e poi riportandolo nel bagnomaria per riscaldarlo fino a 27°C°-28C.
Se il cioccolato è ben temperato i cioccolatini si staccheranno bene dalle forme e saranno lucidi.


FARCITURA E DECORAZIONE

Quando si è pronti per farcire, bagnare i il primo strato con succo d'arancio, mettere in frigo (questo aiuterà la ganache a non colare mentre la stendete) e nel frattempo preparare la ganache al cioccolato. Togliere la torta dal frigo, farcirla con la ganache e mettere di nuovo in frigo. Appena la ganache si è un po' freddata, aggiungere il secondo strato di torta, bagnare con altro succo d'arancia, e riposizionare ancora una volta in frigo. Preparare la glassa all'arancio che servirà per rivestire i lati della torta.
Mettere nel mixer tre o quattro biscotti, io ho usato i Digestive, e sono contenta del colore che ho ottenuto per la sabbia. Spolverare sulla torta dopo averla spennellata con un po' di sciroppo di zucchero ottenuto scaldando qualche cucchiaio di zucchero e succo d'arancia, questo aiuterà a tener fermo il primo strato di sabbia senza però bagnarlo.
Spolverare, quindi, con i biscotti sbriciolati, attaccare ai bordi i cioccolatini e all'ultimo momento decorare con le ciabattine e con gli altri cioccolatini.

Vi ho detto tutto?



Monday, 7 June 2010

Not Just Desserts: i Dolci Australiani







Ormai così conosciuti che molti non sanno neanche che in qualche modo sono legati all'Australia, i più conosciuti sono certamente la Pavlova, la Pesca Melba, i Lamington, e i biscotti chiamati ANZAC Biscuits.

Ed ecco una scusa/occasione per farlo. L’ufficio filatelico australiano ha emesso già tempo fa una serie di quattro francobolli, indovinate su cosa. I dolci tipicamente australiani.

Fra l’altro ha emesso un elegante “Prestige Booklet” intitolato “not just desserts” che oltre ai francobolli contiene ricette di dolci. Guardate che sciccheria! Purtroppo non l'ho ricevuti. Sob, sob.





Per quanto ormai non più una vera e propria novità, poteva una italo-australiana a Roma glissare su queste quattro delizie?

I francobolli riguardano proprio:

La Pavlova
La Pesca Melba
I Lamingtons
Gli ANZAC Biscuits



A parte la pesca Melba, degli altri vi ho già dato da tempo le mie ricette su Jacarandatree, ma le inserirò anche su questo blog per comodità.

La prima puntata sarà proprio La Pavlova

Wednesday, 2 June 2010

Dodici ingredienti che non devono mai mancare in una Costituzione






Art. 1
L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.
La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.

Art. 2
La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale.

Art. 3
Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.

È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.

Art. 4
La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto.
Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un'attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società.

Art. 5
La Repubblica, una e indivisibile, riconosce e promuove le autonomie locali; attua nei servizi che dipendono dallo Stato il più ampio decentramento amministrativo; adegua i principi ed i metodi della sua legislazione alle esigenze dell'autonomia e del decentramento.

Art. 6
La Repubblica tutela con apposite norme le minoranze linguistiche.

Art.7
Lo Stato e la Chiesa cattolica sono, ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e sovrani.
I loro rapporti sono regolati dai Patti Lateranensi. Le modificazioni dei Patti accettate dalle due parti, non richiedono procedimento di revisione costituzionale.

Art. 8
Tutte le confessioni religiose sono egualmente libere davanti alla legge.
Le confessioni religiose diverse dalla cattolica hanno diritto di organizzarsi secondo i propri statuti, in quanto non contrastino con l'ordinamento giuridico italiano.
I loro rapporti con lo Stato sono regolati per legge sulla base di intese con le relative rappresentanze.

Art. 9
La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica.
Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione.

Art. 10
L'ordinamento giuridico italiano si conforma alle norme del diritto internazionale generalmente riconosciute.
La condizione giuridica dello straniero è regolata dalla legge in conformità delle norme e dei trattati internazionali.
Lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l'effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d'asilo nel territorio della Repubblica secondo le condizioni stabilite dalla legge.
Non è ammessa l'estradizione dello straniero per reati politici.

Art. 11
L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo.

Art. 12
La bandiera della Repubblica è il tricolore italiano: verde, bianco e rosso, a tre bande verticali di eguali dimensioni.


Approfondimenti ed iniziative su: Libertàegiustizia.it



ore nove: le frecce tricolore si scaldano volando ripetutamente in tondo...


... poi si avvicinano e ci passano davanti per dirigersi verso il centro

Buon 2 giugno

Rosy