Thursday 31 March 2011

Guerrilla Gardening

Che cosa strepitosa che sono venuta a sapere!

Devo dire che mi richiama alla memoria una storia che mi veniva raccontata in Australia, di una signora che aveva gettato semi di margherite ai bordi delle strade e delle linee ferroviarie. Vero o leggenda metropolitana, ora non so dirvi. Ma non è detto che non faccia una ricerca.

Quello che invece sono qui a dirvi in caso non lo sappiate già, è dell'esistenza dei "Guerrilla Gardeners" sperando anche di trovare nuovi adepti.

Ho scoperto di essere anche io un guerrilla gardener visto che ha dieci anni mi prendo cura del ciglio di una scarpata per evitare che il terreno smotti. Per ora ho piantato un melograno (che da questo inverno fruttifica), due ulivi, un pero, e tante piante di lavanda. La prossima aggiunta sarà un fico.

Nella mia zona, il Parco Regionale dell'Appia Antica avrebbe proprio bisogno di un bel po' di Guerrilla Gardening per riportavi le specie autoctone e compattere quelle invasive ed estranee all'habitat come l'ailanto e la robinia pseudoacacia.


qui una volta c'èrano lecci querce, sughere e farnie

eppure qui intorno ancora qualche bella pianta sopravvive


arbusto di fusaggine

unico esemplare di melo selvatico

Chi sono i guerrilla gardeners?

Persone che amano il verde, che amano la loro città e alla quali dispiace vedere intorno a se i segni dell'incuria nel gestire il verde urbano.

Molti sono gli interventi possibili, dal prendersi cura di un'aiuola  a rimettere a posto un giardinetto pubblico in gruppo, donare un po' di concime agli alberi lungo al marciapiede. Strepitoso poi il lancio di Bombe di Semi.

Penso di fare cosa gradita nel "propagare" questi consigli:

BOMBA DI SEMI: avvolgi in carta di giornale terriccio, fertilizzante, e semi di fiori che vorresti veder nascere. Il tutto imbevuto d'acqua. Ora avvicinati ad un cantiere in disuso o ad una zona abbandonata e lancia le flower-bomb. Dopo qualche settimana potrai apprezzare splendide fioriture in luoghi dimenticati.

-PRIMO ATTACCO: ricorda sempre di preparare nei dettagli la spedizione, facendo una perlustrazione di pomeriggio e valutando se i passanti sono molti e se i palazzi vicini hanno una visuale diretta sull'area dell'attacco. Prepara l'automobile con tutto il necessario, compresa un po' d'acqua per innaffiare a fine lavoro. Ricorda di avere una scusa pronta per passanti o forze dell'ordine. Puoi facilmente raccontare che è stato investito un cane nella zona e vuoi piantare dei fiori (ehm.. non è di ottimo gusto.. ma funziona). In generale sarà utile compiere il lavoro nel più breve tempo possibile, dunque dovrai pianificare in anticipo ogni singola operazione. Fai una foto prima e dopo l'attacco. Ricorda che i fari accesi dell'auto e i gruppi numerosi attirano molta attenzione. Ultimo consiglio, se tenete le piante nel bagagliaio ricordate di metterle in scatoloni o sacchetti, la terra non viene mai via completamente dalla moquette dell'auto.

-GIORNI SUCCESSIVI: Ricorda di annaffiare per almeno 2-3 giorni dopo l'attacco. L'ideale è passare di giorno e farsi notare da qualche anziano del quartiere, a cui affidare l'onorevole compito di innaffiare l'aiuola, sarà felicissimo di farlo... forse...


CONSIGLI UTILI


(per giardinieri d'assalto)


1. Proteggere le piante è importante quanto piantumarle. Se il vostro alberello è in ambiente urbano (ad esempio in una aiuola spartitraffico) dovrete prevedere l'arrivo dei decespugliatori della manutenzione comunale che potrebbero rovinaro o tranciarlo di netto. Si può risolvere il problema mettendo un piccolo palo e una bottiglia di plastica o un pezzo di corrugato (almeno di 20cm di lunghezza e 12 di diametro) alla base del tronco oppure, molto più elegante, mettendo una retina nera di ferro.

2. Dopo la piantumazione coprire la terra intorno con foglie, paglia, ghiaia o altro. Questo ridurrà l'evaporazione dell'acqua e manterrà la terra umida in estate e ridurrà le gelate in inverno.

3. Salvare le piante spontanee. A volte, più importante di piantumarenuove piante è scovare gli alberelli che nascono spontaneamente. Una piccola potatura ai rami più bassi, per renderli più ordinati, può migliorare il loro aspetto e magari evitargli di essere trattati come erbacce. Successivamente proteggerli dal taglio con uno dei sistemi precedenti. Il vantaggio è che essendo nati in condizioni difficili sono molto più resistenti delle piante comprate in vivaio e hanno quindi più possibilità di sopravvivere.

4. Molte piante si riproducono senza difficoltà per talea. Tra queste ad esempio i Salici e i Pioppi sono molto comuni nelle nostre città. Basta quindi tagliare un rametto e piantarlo (facendo il buco anche solo con un'asta di ferro) a fine inverno. Avrà bisogno nella successiva primavera di frequenti irrigazioni. Se sopravviverà alla stagione, poi se la caverà da solo. Ricordatevi, anche in questo caso, le protezioni ed evitate di piantare troppo vicino alla strada alberi ad alto fusto.

Un metodo facile, veloce ed economico.

5. Ghiande di quercia europea e americana, semi di Cerro e castagne matte hanno alte percentuali di germinabilità. Se in autunno fate una passeggiata in un parco, portatevi un sacchettino e riempitelo di questi semi. Rilasciateli poi in aiuole e vasche, non troppo piccole. Se riusciranno a nascere, saranno molto resistenti.



per approfondire:

http://www.guerrillagardening.it/

http://www.guerrillagardening.org/

Wednesday 30 March 2011

Hot Cross Buns e Quaresima

Hot Cross Buns (see the English version of this blog)

Eccoci qui con altri panini!!!!!!!!!!!!!

Siamo nel periodo della quaresima e non potevano mancare hot cross buns , tipici dei paesi anglosassoni. Più tradizionalmente venivano preparati il venerdì santo che quest'anno cade il 22 aprile, quindi se volete tenervi pronti per farli e magari esercitarvi in anticipo, eccovi la mia ricetta. Sono davvero deliziosi, morbidi panini, con un profumo delicatissimo di spezie e giusto un pizzico di zucchero che si nota solo per la presenza della glassa.

DSCN7426 - hot cross buns_1
Due teglie, affinché nessuno rimanga a bocca asciutta


Mi piace molto prepararli e poi cuocerli insieme. Durante l'ultima lievitazione e la cottura sembrano unirsi, ma in effetti, già prendendoli con le mani vengono via separatamente. In cima la croce, che io faccio di solito semplicemente incidendo l'impasto.

DSCN7414 - hot cross buns_2

e li accompagna anche una carinissima filastrocca,

nursery rhyme

 "Hot cross buns,"


Hot cross buns!
Hot cross buns!
One ha' penny, two ha' penny,
Hot cross buns!
If you have no daughters,
Give them to your sons
One ha' penny,
Two ha' penny,
Hot Cross Buns!

http://historicalfoods.com/the-history-of-the-hot-cross-bun

DSCN7421 - hot cross buns_3



HOT CROSS BUNS

Inghilterra e mondo anglosassone

Ingredienti (per 15-20 panini):

280 ml. latte,
25 g. di lievito fresco,
un pizzico di zucchero,
450 g. di farina per panificazione 0,
2 cucchiaini di sale,
55 g. di zucchero di canna,
2 cucchiaini di spezie miste,
60 g. burro fuso fatto raffreddare,
2 uova,
2 cucchiai di uvetta di Corinto oppure di uva sultanina,
2 cucchiai di canditi (io non li uso).

Glassa

2 cucchiai di latte presi dai 280 ml.,
2 cucchiai di zucchero.


Riscaldare il latte e quando è tiepido toglierne un cucchiaio e unire il lievito e il pizzico di zucchero e lasciar riposare per 15 minuti, crescerà e diventerà spumoso.
Nel frattempo mettere in una ciotola la farina, il sale, lo zucchero di canna, le spezie miste "allspice" (di solito un mix di cannella, chiodi di garofano, noce moscata,  e coriandolo, tutto in polvere) e mescolare con cura. Fare la forma a fontana e aggiungere il lievito, il burro fuso appena tiepido, le uova sbattute e un po’ del latte. Lavorare l’impasto aggiungendo di volta in volta un altro po’ di latte fino ad ottenere un impasto non troppo morbido, che si stacca facilmente dalla ciotola.
Aggiungere i canditi e lavorare bene per incorporarli.
Mettere l’impasto in una ciotola leggermente unta, coprire con della pellicola trasparente e lasciar lievitare in luogo tiepido per 1-2 ore o fin quando l’impasto sia raddoppiato.
Lavorare di nuovo la pasta lievitata per renderla elastica e dividerla in  20 pezzi uguali. Formare delle palline.
Riporre i panini ben distanziati su di una teglia foderata di carta forno, incidere una croce su ogni pallina con l'apposito attrezzino con lametta oppure un coltello be affilato e leggermente imburrato e lasciarli lievitare ancora per 30 minuti o comunque fino al raddoppio.  Pre-riscaldare il forno a 190°C. Cuocere per circa 30 minuti in forno statico.Nel frattempo preparare la glassa facendo scaldare il latte con lo zucchero fino a formare uno sciroppo.

Nota:
Per fare la croce ci sono vari metodi il più semplice è fare le incisioni con un coltello a punta ben affilato e leggermente imburrato, altrimenti dopo aver fatto la croce si può utilizzare pasta frolla, o preparare un impasto con 4 cucchiai di farina con lievito e 2 cucchiai di acqua e ripassare sopra le croci con una tasca da pasticcere, ho anche letto di chi utilizza una glassa molto densa fatta con zucchero e un cucchiaio di latte sempre con l’ausilio di una tasca. Tutto questo allo scopo di evidenziarle.


Questa ricetta ha partecipato al Contest "Raccolta di Ricette Pasquali" ed è stata fra le vincitrici nella sezione " Ricette tradizionali straniere". Le ricette partecipanti sono state raccolte in un pdf che è scaricabile dal post  linkato qui sopra.





Monday 28 March 2011

Il Danubio

Danubio buns

DSCN7478 - Danubio 2



Ed eccomi arrivata alla tappa del Danubio, preparazione ammirata più volte su CI fatta da varie amiche ed amici condomini e anche sul blog di Adriano.
Questo mese MT Challange di Menu Turistico mi ha finalmente dato l'opportunità di fare anche questo delizioso panbrioche, grazie alla scelta di Terry di Peperoni e Patate che quale vincitrice del mese di Febbraio doveva scegliere la ricetta per la sfida di Marzo.

Ovviamente poichè ormai miro al premio per la replica esatta di tutte le ricette  proposte, non ho spostato una virgola.
s
In verità, come già detto anche questa era per me una ricetta conosciuta ma mai eseguita, e quindi alla prima ho voluto imparare e non sperimentare, che è sempre un passo successivo.

In questo periodo Marcowebmaster è stato molto male con dolorose coliche ed è a dieta stretta. Avreste dovuto vederlo, furibondo perchè dopo cena ieri sera ho iniziato a preparare l'impasto. Sapendo che la mattina dopo il Danubio avrebbe preso il volo per altri lidi e lui non l'avrebbe assaggiato "ha rosicato" moltissimo. E' arrivato perfino a dire che forse io avrei dovuto saltare il turno questo mese!
Che moglie sciagurata, che invece che mettersi a fare pane azimo si metteva a fare un favoloso Danubio!

Ho trovato la ricetta molto ben spiegata, ed l'impasto ha lievitato perfettamente. Certo, considerato che ho dovuto lavorare dopo cena zitta zitta -e sono stata scoperta lo stesso :) - ho fatto le ore piccole, poi molto presto oggi le foto e via!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
I colleghi hanno gradito! Da ora in poi posso sperimentare tutte le altre versioni! La prossima è quella di Maria Pia con le patate nell'impasto, ma sicuramente ci sarà da attingere alle ricette postate dagli altri concorrenti e ho in mente un ripieno per un danubio dolce che deriva da dei dolcetti pugliesi. Lo so, avrei potuto fare quello per la gara, ma poi avrei perso il premio fedeltà. :)))
Spero che Marcowebmaster torni presto a poter mangiare regolarmente . Allora gli farò un Danubio con ripieno a sua scelta.

Mi sono anche incuriosita sull'origine di questa preparazione che sembra sia di derivazione austro-ungarica recepita dalla cucina napoletana.

DSCN7482 - Danubio 1

DANUBIO

Ingredienti:

500gr di farina (300gr manitoba, 200gr farina 00)
150gr di latte (anche 160, 170, regolatevi in base all'assorbimento della farina)
3 tuorli ed 1 uovo intero
1 cucchiaino di sale (circa 8-10 gr)
10gr di lievito di birra
40gr di zucchero
1 cucchiaino di miele
80gr di strutto
20gr di burro

Procedimento:

Impasto con la planetaria:
Sciogliete il lievito nel latte tiepido insieme al cucchiaino di miele. Una volta sciolto aggiungere la farina e iniziare ad impastare.
Unite l'uovo interno e 2 tuorli (uno tenetelo da parte), lo zucchero ed impastate fino ad assorbimento.
A questo punto aggiungere l'ultimo tuorlo rimasto con il sale e fate assimilare completamente all'impasto.
Quando le uova saranno completamente amalgamate unite lo strutto e il burro e impastate fino a che non siano completamente assorbite.
A questo punto continuate ad impastare fino a che l'impasto non sia incordato.
Per rendervi conto vedrete che man mano l'impasto diventerà liscio, lucido e pulirà la ciotola.
Quando arriverete a questo punto fate la prova del velo, cioè staccate un pezzetto e stendetelo finchè non riuscirete a vederne la trasparenza. Se si rompe prima di arrivare a questo punto dovrete continuare ad impastare. Quando l'impasto sarà incordato mettere a lievitare in luogo tiepido fino al raddoppio.
Trascorso il tempo necessario (circa 2 ore), sgonfiate l'impasto e formate un salsicciotto. Da questo ricavatene tanti pezzetti da circa 30 grammi l'uno, schiacciateli con le mani per formare dei dischi e porvi al centro il ripieno (in questo caso il classico prosciutto cotto e provola).
Chiudete i dischi sigillandoli sul fondo in modo da formare un paninetto. Nel sigillare, cercate di stendere la superficie della pasta in modo da non formare grinze e avere un effetto liscio.
Formate tutte le palline, imburrate una teglia da 28 cm e disponete i paninetti vicini, ma non attaccati.
Far lievitare fino al raddoppio in forno tiepido.
Spennellate con del latte o con del tuorlo sbattuto per un effetto più colorito e infine procedere alla cottura in forno caldo a 220° per 10-15 minuti.


Impasto a mano:

Sciogliete il lievito nel latte tiepido insieme al cucchiaino di miele. Una volta sciolto aggiungere la farina e iniziare ad impastare.
Unite l'uovo interno e 2 tuorli (uno tenetelo da parte), lo zucchero ed impastate fino ad assorbimento.
A questo punto aggiungere l'ultimo tuorlo rimasto con il sale e fate assimilare completamente all'impasto.
Quando le uova saranno completamente amalgamate, unite lo strutto e il burro in 3 tempi e frizionate l'impasto per farlo assorbire.
Per frizionare, mettete l'impasto sul piano e con il fondo del palmo della mano destra, premete l'impasto e spingetelo in avanti come per stenderlo (in pratica spiattellatelo sulla spianatoia!). Con la mano sinistra impugnate una paletta rigida e, quando frizionate bene l'impasto, utilizzatela per raccogliere di nuovo tutto, tirando verso di voi. Girate l'impasto di 90° e continuate a frizionare finchè non avrete inserito tutto il burro.
A questo punto bisogna far incordare l'impasto. Per farlo dovrete battere l'impasto sulla spianatoia (lavoro molto divertente e liberatorio!).
Prendete l'impasto da un lato, battetelo sulla spianatoia in modo da farlo allungare. Poi, prendete i lembi dell'impasto che avete in mano, ripiegatelo sull'impasto che si è allungato sulla spianatoia, girate di 90°, afferrate dal lato destro e continuate a battere. Ripetere l'operazione fino a che l'impasto non inizia ad accorciarsi. A questo punto fate la prova del velo (come per l'impasto a macchina).
Formare una palla e mettere a lievitare fino al raddoppio.
Trascorso il tempo necessario (circa 2 ore), sgonfiate l'impasto e formate un salsicciotto. Da questo ricavatene tanti pezzetti da circa 30 grammi l'uno, schiacciateli con le mani per formare dei dischi e porvi al centro il ripieno (in questo caso il classico prosciutto cotto e provola).
Chiudete i dischi sigillandoli sul fondo in modo da formare un paninetto. Nel sigillare, cercate di stendere la superficie della pasta in modo da non formare grinze e avere un effetto liscio.
Formate tutte le palline, imburrate una teglia da 28 cm e disponete i paninetti vicini, ma non attaccati.
Far lievitare fino al raddoppio in forno tiepido.
Spennellate con del latte o con del tuorlo sbattuto per un effetto più colorito e infine procedere alla cottura in forno caldo a 220° per 10-15 minuti.

Thursday 17 March 2011

Food bloggers Uniti per un'Italia Unita


Appello a tutti i food bloggers.

(questo post è redatto secondo il criterio del work Image Hosted by ImageShack.us   in progress)

Chi vuole partecipare a questo movimento?

Abbiamo bisogno di un logo che mi piacerebbe fosse creato da noi o da nostri amici "graficamente istruiti".

Segnalatemi se volete partecipare con un logo o se conoscete qualcuno interessato a farlo per noi.

Il materiale inviato sarà visibile su un post apposito con il link al food blog o al blog grafico partecipante.

.Il logo vincitore sarà scelto da una giuria indipendente designata da Rosemarie & Thyme.

La ricerca di un logo è un'occasione in se stessa per sentirci uniti.

Che ne dite?

Lasciate i vostri commenti, idee e segnalazioni qui sotto nei commenti.

Tuesday 15 March 2011

Torta ai Pistacchi con Crema di Ricotta

La torta per il compleanno di Anna Rita

DSCN7466 - Torta ai Pistacchi con Crema di Ricotta 1


L'idea per la base l'avevo già, ma volevo evitare di utilizzare per farcire e decorare la ganache al cioccolato fondente che spesso uso perchè, confesso, sono cioccolato-fondente-dipendente.
Il risultato è il lavoro di un team che ha messo insieme idee e ricette. Suspance...
Ma sono le amiche di CI! Chi altro? Daniela ha suggerito la farcia con ricotta e panna, Fabiola oltre ad inviarmi la ricetta della pasta di pistacchio, mi ha fornito anche una serie di altre interessanti ricette in viva voce e e smst che verranno senz'altro utilizzate per i prossimi bagordi...ermh, volevo dire compleanni. comunque sappiate che fino a dopo cena il dilemma cioccolato bianco o ricotta e panna ancora esisteva. Un bel barile :)) di ricotta mi guardava dicendomi: scegli me!" e la cioccolata bianca dal canto suo protestava: "scusa ma allora che mi hai comprata a fare? "
Alla fine ha vinto la ricotta, data l'ora di sera, la realizzazione era più veloce, inoltre per le ricette con la cioc bianca ho avuto la sensazione che forse un primo esercizio in privato sarebbe stato doveroso.

E quindi ecco il risultato.


TORTA ai PISTACCHI con CREMA di RICOTTA

Ingredienti

per una torta rotonda di circa 30 cm di diametro

La ricetta è quella con i vasetti di yogurt come misurini

6 uova intere,
4 vasetti di zucchero (se lo yogurt è molto dolce potete diminuire),
2 vasetti di yogurt al pistacchio,
1 vasetto di olio di arachidi,
6 vasetti di farina con  lievito,
poco meno di un vasetto di latte,
150 g. di pistacchi spellati e tritati grossolanamente

Lavorare uova e zucchero, aggiungere lo yogurt, l'olio, la farina ed il latte, amalgamando bene fra un'aggiunta e l'altra. In ultimo, unire i pistacchi, versare il composto in una teglia con il fondo foderato di carta forno e ben oleta anche sui bordi. Cuocere in forno a 180°C per circa 50 minuti, controllare la cottura al centro con uno stecchino prima di sfornare. Se dovete farcire la torta è opportuno prepararla il giorno prima.

Pasta di pistacchio di Santin (da Fabiola)
200 g. di pistacchi tostati non salati,
60 g. di zucchero

Sgusciare i pistacchi e tuffarli in acqua bollente per circa 10 secondi; scolarli e disporli su un tovagliolo da cucina. Strofinarli tra i lembi con le mani finché sono ancora caldi, per facilitare il distacco della pellicina. Eventualmente eliminare i residui a mano. Trasferirli su una placca da forno ricoperta con l’apposita carta e passarli nel forno preriscaldato a 170°C per 3 minuti. Una volta raffreddati trasferirli in un mortaio con lo zucchero e lavorarli energicamente fino a ottenere una pasta consistente e omogenea. Avvolgerla nella pellicola da cucina e conservare in frigorifero fino al suo utilizzo.

P.S. ma che mortaio.... robot!

Per la farcia e la copertura del bordo

tutta la pasta di pistacchio,
300 g. di ricotta,
260 g. di panna da montare
2-3 cucchiai di zucchero al velo vanigliato
Lavorare la ricotta con una forchetta o con un mixer per ammorbidirla, aggiungere lo zucchero, la pasta di pistacchio, amalgamare. Montare la panna ed incorporare con delicatezza.

per la bagna
due bicchierini di brandy,
due bicchierini di acqua,
due cucchiaini di zucchero

Scaldare per un minuto se volete far evaporare l'alcol (se ad alcune persone non è gradito o se ci sono bambini). Io ho usato uno spruzzino per distribuire uniformemente la bagna sui due dischi  della torta.

Per la copertura
300 g. di ricotta,
280 g. di panna da montare
3 cucchiai di zucchero al velo vanigliato
10-20 g. di pistacchi tostati e tritati

Lavorare la ricotta con una forchetta o con un mixer per ammorbidirla, aggiungere lo zucchero,  amalgamare. Montare la panna ed incorporare con delicatezza.

Assemblaggio:
Tagliare in due dischi la torta, bagnarli, su quello di base spalmare metà della  farcia e coprire con il secondo. Con il resto della farcia ricoprire tutto il bordo. Spalmare sul resto della torta la crema per la copertura lasciandone circa un quarto per fare dei riccioli con una bochetta da pasticceria. Spargere sui riccioli pochi pistacchi tritati che avete tenuto da parte.


hanno collaborato:

consapevolmente:

Daniela e Fabiola, nonchè Morena e Piera del Condominio di CI per le idee e ricette.

inconsapevolmente:
Gunther di Papille gustative per l'articolo sullo yogurt al pistacchio