Alla ricerca della tradizione perduta
A Roma, il quinto quarto fa parte della cucina nostrana e non può che essere così in una città che ha ospitato nel quartiere di Testaccio il mattatoio fino a quello che sembra essere pochi anni fa, ma il tempo vola. La cucina povera, quindi si basava proprio nel riuscire a elaborare piatti saporiti con poco, ovvero con quelle parti che venivano considerate meno pregiate. E nel quartiere di Testaccio vi erano varie trattorie dove si poteva mangiare a poco prezzo, ed i piatti erano proprio la pajata con i rigatoni, la coda alla vaccinara, l'arzilla con i broccoli, tonnarelli cacio e pepe, gli involtini al sugo, la trippa in umido, appunto, alla romana, i fagioli con le cotiche e questo solo per nominare i più famosi.
di Qinyu Lu
di designwallah
di Jeremy Cherfas
E se fino a poche ore fa io non avevo ancora mai assaggiato le animelle, e neppure sapevo come cucinarle, eh eh ora ho colmato questa lacuna. Perché di lacuna certamente si tratta. Negli anni '70 durante la mia adolescenza mia madre non si sarebbe mai sognata di "rifilarmi" un piatto del genere, anche se so che da piccola mi dava da mangiare il cervello...forse per farmi diventare intelligente come un bovino, chi sa? Ora invece grazie all'iniziativa contagiosissima di Ale e Dani leggasi MTC questo mese, io ed il semprepiùorsowebmaster - ci siamo accaparrati in zona Cesarini - ci - mancherebbe altro - la tradicion est tradicion - ben tre items rientranti nel genere del quinto quarto ovvero animelle (quinto quarto nobile mi dicono), una INTERA lingua e una coda AH! E le abbiamo pure dovute ordinare, "mind you", che mica si trovano fresche e "prêt-à-porter" .
Non riusciremo a fare che le animelle stasera, ovviamente, e rimarrò con il rimpianto di non aver fatto tutto per tempo. Ma quando non c'è l'ispiracion, c'aggiafà? Mi viene solo all'ultimo. Eh sì che di idee ne avevo in testa ma solo ora mi rendo conto di quanto avrei potuto ricercare e scrivere. Dall'architettura industriale alla cucina, passando per ricette e ricettari (il Carnacina celo) e poi er sor Sallustri 'ndo lo metti?
Per chi ha fretta e non vuole aprire tutti i link dirò che le animelle sono soltanto le ghiandole del timo degli animali giovani se invece le volete vedere in foto nude allora cliccate QUI è gratis.
Per un filmetto c'è invece questo sito
Non riusciremo a fare che le animelle stasera, ovviamente, e rimarrò con il rimpianto di non aver fatto tutto per tempo. Ma quando non c'è l'ispiracion, c'aggiafà? Mi viene solo all'ultimo. Eh sì che di idee ne avevo in testa ma solo ora mi rendo conto di quanto avrei potuto ricercare e scrivere. Dall'architettura industriale alla cucina, passando per ricette e ricettari (il Carnacina celo) e poi er sor Sallustri 'ndo lo metti?
Per chi ha fretta e non vuole aprire tutti i link dirò che le animelle sono soltanto le ghiandole del timo degli animali giovani se invece le volete vedere in foto nude allora cliccate QUI è gratis.
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Un ringraziamento speciale a Cristiana di Beuf à la mode che questo mese ha ospitato l'MTC con la ricetta Vellutata di fave con orecchie di maiale fritte che vi sfido di provare ahahah se trovate le orecchie!!!!! ;)
FRITTO MISTO DI CARNE OVVERO ANIMELLE E CARCIOFI
500 - 600 g di animelle di vitello
3 o 4 carciofi
3 uova o 4 uova
olio evo
farina 00
sale
sale
Lasciare a bagno le animelle per lavarle dal sangue ed intanto pulire e preparare i carciofi, che poi vanno fritti per primi in modo che la carne, fritta per ultima sia portata in tavola calda.
Infarinare, passare nell'uovo e friggere quindi i carciofi puliti, divisi in otto parti l'uno salarli e tenerli in caldo.
Riprendere le animelle, scolarle bene e togliere eventuali pellicine. Molti libri di ricette consigliano di cuocerle in acqua portata al bollore e poi spenta (sbiancatura), ma non è stato necessario. Infarinare, passare nell'uovo e friggere anche queste. Sistemare i carciofi insieme alle animelle in modo che approfittino un po' del calore di queste ultime e portare in tavola.
Beh a domani per le altre leccornie. Lingua e coda :D Yum! Grazie, Cristiana! Scherzo. Alle animelle sono sopravvissuta egregiamente, sapete, il fritto... ed una buona birra per accompagnarlo! fanno la loro ..... figura direbbe la Van Pelt
Notte, raga scusate è stata la birra. Sèèèèèèèèèèèè
Ti vedo bella carica, Rosy :-)
ReplyDeleteSenti, qui c'è anche un pezzetto di Zena, visto che le cervella fritte sono uno dei must della nostra gastronomia, e qualche volta anche coi carciofi. E mi fa piacere che la tua "conversione" al quinto quarto sia avvenuta sotto l'egida dell'MTC: credo che saranno in molti a cambiare idea, dopo questa sfida: e magari a fare un primo approccio proprio da questa ricetta, visto che il fritto è sempre buono e se è di animelle lo è di più! complimenti!
Ale , che scoperta le animelle! Buone, buone, buone e per niente difficili da preparare. Certo il fritto è fritto, nel senso che buono è ma non se ne può abusare. Peccato. Ne abuserei volentieri. Mi fa piacere che abbiamo un piatto in comune con Zena. Quanto mi piacciono, poi, i carciofi fritti. Bene, nel frattempo sto dando le mie attenzioni a lingua e coda. Vi tengo informate.
DeleteNotte raga...ah bella: tu stai dormendo serena e io ancora qui circondata da animelle e affini! Noi romani secondo me abbiamo un rapporto un po' distorto con questo tipo di cucina: soprattutto perché qui da noi si tratta di una cucina pesante...non proprio da tutti i giorni e che richiede tempo: E chi ce l'ha il tempo ormai? Prima erano le nonne che ci pensavano la domenica, ora le nonne sono tutte scoppiate e fidanzate e mica hanno tempo di cucinare! Col fritto sei andata sul sicuro e hai fatto bene: visto che è la prima volta mi sembra una scelta più che intelligente...forse che forse il cervello che ti ha dato tua madre ha funzionato?? :-) cri
ReplyDeleteE lo so ma tu mi passi mica la notte del 28 ! E la Alessandra ti batte anche il 29, ma la Van Pelt è la Van Pelt. L'importante è che tu non mi scelga come vincitrice e sei subito perdonata. Bene? Altrimenti passo alle minacce. Tutti i mesi mi impegno per non essere scelta, quindi vedi un po' tu. ;) Arrivo sempre ultima alla consegna, non scrivo granché e non uso ingredienti esotici o alla moda e soprattutto no ho una ricetta pronta da proporre e non me ne viene in mente neanche una. Blocco totale. E mi dimentico di guardare chi ha vinto, la posta elettronica ed FB.
DeleteMi è piaciuta moltissimo l'introduzione storica al tuo post: adoro leggere queste notizie e mi è piaciuto vederla attraverso i tuoi occhi. Ho apprezzato moltissimo anche la tua ricetta: mia nonna riusciva a friggere in modo fantastico, leggero e croccante ogni volta e animelle e cervella facevano parte del suo "bisogna che tu impari a mangiarle" , che tirava fuori ogni volta che c'era qualche piatto particolare... Quindi: post interessante e ricordi bellissimi legati alla ricetta: meglio di così :-)
ReplyDeleteLa mia passione, grazie Rosemarie ! questa me la segno, la preparazione romana delle animelle non l'avevo mai provata.
ReplyDeleteBuona giornata
Mandi