Thursday 18 June 2009

Marmellata di Rose Rosse


marmellata di rose rosse




Ecco finalmente la mia prima marmellata di rose. Devo tutto ad Alessandra di Menù Turistico.

Desideravo farla da tantissimi anni ma non osavo provare, poi ho visto la ricetta e foto di Ale e lei mi ha incoraggiato, così mi sono decisa.

La materia prima, poi, è ottima. Ho una bellissima pianta di rose rosse che fiorisce ripetutamente dalla primavera all'autunno. Ha dei fiori con petali carnosi, vellutati e soprattuto profumati. Ho pensato che sarebbe stata ideale per provare a fare la marmellata. Non avevo, per dir la verità, 200 g. di petali, quindi mi sono fatta fare le dovute proporzioni da Marcowebmaster e ne ho fatta di meno, addirittura in due lotti, perchè le rose sbocciavano quando decidevano loro, non quando servivano a me :D

Diciamo che con una decina di rose ho raggiunto quasi 100 g. di petali. Così, per darvi un'idea.
La ricetta di Ale

MARMELLATA DI ROSE

200 g di petali di rosa non trattati,
600 g di acqua,
500 g di zucchero semolato,
il succo di mezzo limone.

Alessandra spiega: "I petali di rose non trattati ...dovete recuperarli da un'amica o una parente col giardino, sulla cui fedeltà cieca ai dogmi del biologico potete mettere la mano sul fuoco. Una volta procuratavi la materia prima, bisogna poi procedere alla pulizia dei petali... Teoricamente ( ma molto, molto teoricamente: avete idea di quanti petali ci vogliano, per farne due etti???), bisognerebbe passarli ad uno ad uno con uno strofinaccio umido, ma se li fate transitare velocemente sotto l'acqua va bene lo stesso. L'importante è che non presentino tracce di terra, polvere o altro, perché va bene che è tutto biologico, ma trovarsi in bocca il cadavere di un ragnetto non fa piacere a nessuno.....Dopodichè, bisogna tritarli grossolanamente (i petali, non i ragnetti..) con una mezzaluna, metterli in una capace terrina , bagnarli con il limone, aggiungere 200 g di zucchero e, con le mani, cominiciare a mescolarli bene, senza timore di schiacciarli, anzi: una volta, questo passaggio si faceva nel mortaio, con il pestello, proprio per far sprigionare al massimo il profumo dei fiori, per cui, dateci dentro con lena, fino a quando non avrete ottenuto una bella poltiglia.A questo punto, prendete una pentola dal fondo spesso e preparate uno sciroppo, con l'acqua e lo zucchero rimanente: i tempi di bollitura precisi non li so, perché si è sempre andati ad occhio, ma considerate tre o quattro minuti al massimo: non deve diventare troppo denso, ma rimanere ancora piuttosto liquido. Si aggiunge la poltiglia allo sciroppo, si mescola fino a quando gli ingredienti non si sono perfettamente amalgamati e poi, a fuoco bassissimo, si procede con la cottura, come per una normale marmellata, togliendo la schiuma, se è il caso e mescolando spesso.La marmellata è pronta quando avrà raggiunto la consistenza del miele: ci vorrà una mezz'oretta, ma, se non siete sicuri, potete sempre fare la prova piattino ( o voi del corso sulle conserve, vi ricordate come si fa? si versa una goccia del composto su un piattino e, se quando lo si inclina, la goccia non scivola precipitosamente per terra, la marmellata è pronta).Spegnete il fuoco e NON invasate subito: contrariamente alle altre preparazioni, bisogna aspettare una decina di minuti, prima di metterla nei barattoli ( con queste dosi, 4 da 250 g): d'altronde, questa è una conserva solo nel nome, nel senso che non dura tantissimo ed è meglio tenerla in frigo. Dicono che sia perfetta con i formaggi...

Ed ora, visto che la ricetta è di Ale, qualcosa ve la regalo io per il vostro barattolo di marmellata di rose. Un'etichetta - non sono un grafico e per farla ho litigato con vari programmi. A maggior ragione, quindi, la solita avvertenza...copiare esclusivamente per uso personale. Incollare solo su barattolini di marmellata , non su blog siti e altre pubblicazioni anche più convenzionali, grazie.



etichetta_marmellata_di_rose



Chutney di Albicocche a Go Go: le albicocche del vicino sono sempre più belle


Siamo fortunati. Abbiamo dei vicini con i quali confiniamo, che sono gentili, simpatici e affettuosi. Capita a volte che durante le chiacchierate a bordo siepe ci si passi una pianta o qualcosa di buono.
Qualche giorno fa sono arrivate delle bellissime albicocche del loro giardino. Sode e dolcissime. E non abitiamo in campagna!!! Alcune le ho fotografate. Visto che una amica del "Condominio" di CI ha 22 chili di albicocche da "trasformare" scrivo al volo questo post.
Per Giuliana e per tutti: tre ricette di chutney di albicocche.



CHUTNEY DI ALBICOCCHE

1 Kg. di albicocche fatte a pezzetti,
360 g. di cipolle tagliate a pezzetti,
2 tazze di aceto di vino rosso,
1 tazza di uva sultanina,
1 tazza di zucchero di canna,
2 cucchiaini di zenzero fresco grattugiato (o in mancanza in polvere),
1 piccolo peperone verde (friggitello),
mezza tazza di brandy.

Unire albicocche, cipolle, aceto, uva sultanina, zucchero, ginger, peperoncino in un tegame largo. Mescolare a fuoco basso senza far bollire fin quando lo zucchero si sia sciolto. Portare al bollore e far sobbollire a recipiente scoperto girando ogni tanto per circa un'ora e mezza o finché il chutney sia diventato denso. Aggiungere il brandy. Girare bene. Versare nei barattoli sterilizzati e chiudere quando sono freddi ovvero usare il metodo del soprasotto se volete formare il sottovuoto.



CHUTNEY DI ALBICOCCHE E MELE

500 g. di albicocche fatte a pezzetti,
400 g. di mele (granny smith) sbucciate tagliate a pezzetti ,
240 g. di cipolle tagliate a pezzetti,
1 tazza e mezza di aceto di vino bianco,
mezza tazza di datteri a pezzetti,
2 cucchiaini di zenzero fresco grattugiato,
1 tazza e mezza di zucchero di canna,
1 cucchiaio di senape in polvere,
2 spicchi d'aglio schiacciati,
1 cucchiaino di semi di senape scura,
mezzo cucchiaino di cumino macinato,
mezzo cucchiaino di cardamomo macinato,
mezzo cucchiaino di coriandolo macinato.

Mettere tutti gli ingredienti in un recipiente largo. Mescolare a fuoco basso senza far bollire fin quando lo zucchero si sia sciolto. Portare al bollore e far sobbollire a recipiente scoperto girando ogni tanto per circa un'ora o finché il chutney sia diventato denso. Versare nei barattoli sterilizzati e chiudere quando sono freddi ovvero usare il metodo del soprasotto se volete formare il sottovuoto.



CHUTNEY DI ALBICOCCHE E BANANE

300 g. di albicocche secche fatte a pezzetti,
1 tazza di aceto di vino rosso,
2 tazze di acqua,
2 cucchiaini di zenzero fresco grattugiato,
1 cucchiaio di concentrato di pomodoro,
un quarto di tazza di golden syrup,
1 cipolla media tagliata a pezzetti,
un quarto di tazza di uva sultanina,
un quarto di tazza di canditi misti,
un quarto di cucchiaino di spezie miste,
1 tazza di zucchero di canna,
300 g. di banane affettate.

Unire tutti gli ingredienti tranne le banane e lo zucchero che unirete dopo 20 minuti di cottura in un tegame largo. Portare al bollore e far sobbollire a recipiente scoperto girando ogni tanto fin quando le albicocche siano morbide. Aggiungere lo zucchero e le banane. Girare bene fin quando lo zucchero si sia sciolto, ma senza far bollire. Spegnere quando le banane sono cotte. Versare nei barattoli sterilizzati e chiudere quando sono freddi ovvero usare il metodo del soprasotto se volete formare il sottovuoto.



CHUTNEY DI ALBICOCCHE E DATTERI

500 g. di albicocche secche,
1 tazza e mezza di uva sultanina,
1 tazza e mezza di aceto di vino bianco,
3/4 di tazza di zucchero di canna,
250 g. di datteri,
125 g. di "preserved stem ginger"*
1 tazza di acqua,
1 cucchiaio di sale,
1 cucchiaino e mezzo di semi di senape,
mezzo cucchiaino di peperoncino in polvere.
*preserved stem ginger è lo zenzero ancora giovane che è stato sbucciato e conservato nello sciroppo di zucchero con un lungo processo di cottura che ricorda un po' quello dei marron glacè.

Coprire d'acqua le albicocche e lasciarle a mollo per un'ora. Scolare e mettere in una pentola con l'uvetta e l'aceto. Portare al bollore lentamente e far sobbollire per 15 minuti. Aggiungere tutti gli altri ingredienti e cuocere a fuoco basso fin quando il chutney sia diventato denso. Versare nei barattoli sterilizzati e chiudere quando sono freddi ovvero usare il metodo del soprasotto se volete formare il sottovuoto.

P.S. Non c'è misura più variabile e inesatta di una tazza (cup). Le mie ricette di churney sono in tazze australiane (dette "metric cups"). la misura corrisponde a 250 mls.
Le tazze americane invece corrispondono a 240 mls. Paola L. aveva dato un ottimo suggerimento. Quello di crearsi uno o più misuratori con dei barattoli usando un pennarello indelebile e segnando a che punto arrivano 240 o 250 mls questo serve non tanto per i liquidi perchè la corrispondenza la sappiamo ma per tutti gli altri ingredienti.


Qui di fianco alla vostra destra un po' più in basso ho inserito un convertitore di misura per chi vuole cimentarsi.
Il chutney si sposa molto bene con le carni. Come ho scritto su jacarandatree , io personalmente lo trovo ottimo accostato al tacchino (anche quello affettato) e alla birra Red Erik della Ceres che è leggermente dolce.

Thursday 11 June 2009

Il Pesto di Agrumi di Lydia



Questa ricetta di Filippo La Mantia eseguita da Lydia l'ha adocchiata Marcowebmaster su Tzatziki a Colazione.


L'abbiamo preparata oggi a pranzo con quelle che penso che siano ormai quasi le ultime arancie. Visto che al mercato sono stata così fortunata da trovarne di succose, dolci e non trattate...


Le dosi le abbiamo dimezzate (per due mangioni). Non avevamo le penne e abbiamo ripiegato sulle mezze maniche, che secondo me vanno benissimo perchè il pesto in queste dosi è bello abbondante e condisce perfettamente questo formato di pasta infilandosi in tutti i "pertugi" :). La quantità di olio non è specificata, noi abbiamo deciso per un cucchiaio a testa. Non c'è bisogno di aggiungere sale, data la presenza dei capperi. Date le mie frequentazioni liguri, io per i mazzetto di basilico ho calcolato che un mazzetto ligure è composto da dieci piantine di 4-6 piccole foglie. Se non avete un mazzetto di basilico ligure a portata di mano potete così più o meno (quindi alla Ornella = ad occhio) calcolare quanto basilico vi serve. E' anche bene precisare che nel le zeste di limone devono essere sottili e senza la parte bianca, che come si sa è amara. E' buonissimo. Fra l'altro è leggero, poco calorico (anche considerando le poche mandorle e l'olio) fresco e sano perchè tutti gli ingradienti sono usati a crudo.


PESTO DI AGRUMI da Tzatziki a Colazione
quantità per 4 mangioni (piatto unico)

2 arance pelate al vivo,
1 mazzetto di basilico,
1 cucchiaino di origano,
1 manciata di capperi di Pantelleria dissalati,
100 g di mandorle di avola pizzute con la buccia,
olio e.v.o. 3 cucchiai circa,
zeste di 1 limone.

Mettere il tutto nel frullatore e condire la pasta amalgamando il tutto con dell’acqua di cottura.

Wednesday 10 June 2009

Baccalà ai Porri e Premio Simpatia


Il Premio Simpatia mi arriva da Ornella.

Vorrei però associarlo ad una ricetta. Ma quale?
E poi lo devo riassegnare!!!

Ci ho pensato e ho deciso.
L'associazione che farò è con la parola simpatia.
Una persona simpatica, che ci fa strippare con i suoi commenti è Rosetta.
Rosetta ha una passione per il baccalà.


La ricetta quindi è:
BACCALA' AI PORRI  di Benedetta L. tratto dal librino La Bibbia del Baccalà che vede Rosetta coautrice.

Ingredienti:
800 g. di baccalà già bagnato,
4 - 5 porri,
2 cucchiai di conseva di pomodoro,
olio evo,
sale,
pepe.
Sfilacciare il baccalà staccandolo dalla pelle riducendolo a piccoli pezzettini e togliendo tutte le eventuali lische. Pulire e tagliare i porri a fettine piuttosto sottili, compresa la parte verde, e farli appassire con l'olio in una pentola larga e bassa. Quando iniziano a rosolarsi unire il baccalà spezzettato insieme alla conserva sciolta in mezza tazza d'acqua calda. Cuocere pochi minuti, aggiustare di sale e pepe.
Qui a casa l'abbiamo fatto più di una volta. Ci piace il baccalà, e stiamo curiosando nella Bibbia :D




Il Premio Simpatia lo passo a Germana di La terra dei violini
E ora un "assaggio"...della nostra mitica Rosetta queste le prime frasi che ho trovato, mi aiutate a trovarne altre? Lasciate un messaggio...
  • Ringrazio per l'attenzione e mando un bacione strizzoso a tuttie

  • Qui bisogna dissotterrare e lucidare la clava, fare una bella revisione...


  • Sai Paola, al tempo della clava, il mio ditino ha cliccato su un forum diverso da parliamo di cibo ... era parliamo di vini.
    Siccome appunto parlavano di vini e amenità similari, mi sono messa clavare gli autori dei vari messaggi, dicendo che non erano nel posto giusto. ... mi sono accorta dopo 4 messaggi di essere in autostrada contromano ..........

  • Oggesuùùùùù ! perdonami Paola, ti assicuro che ho letto il post, l'ho sorvolato la prima volta, ci sono entrata la seconda e la terza volta ...
    poi visto che stavi scendendo in solitaria ho risposto perchè ho proprio letto termometro per cani.
    Ebbè ragazzie ! probabilmente devo cambiare le lenti degli occhiali, vi assicuro che non ho bevuto nulla di alcolico.
    posso solo brindare con voi, grazie a questo svarione !!!!!

  • Quindi pensateci bene ... a cavallo vincente, non toccare il dente !
  • Ma guarda tu che stampa malvagia - Era tutto bello in ordine e mi ha stampato tutto arruffato.

Tuesday 9 June 2009

Pappardelle di farro con sugo di cinghiale



PAPPARDELLE DI FARRO AL SUGO DI CINGHIALE

Ingredienti per quattro

1 carota piccola,
1 cipolla media,
un pezzetto di costa di sedano tenera,
3 cucchiai di olio evo,
100g. di polpa di cinghiale macinata,
sale e pepe,
2 cucchiaini di aceto balsamico,
mezzo bicchiere di vino,
200 g. di passata di pomodoro.


Tritare gli odori, farli appassire bene nell'olio, aggiungere il macinato (volendo potere usare 50 g. di cinghiale e 50 g. di maiale), e far rosolare, salare e pepare la carne, aggiungere l'aceto balsamico, dopo un minuto mezzo bicchiere di vino e far restringere. Aggiungere ora il pomodoro e salare nuovamente. Far cuocere per un'altra mezz'ora.

Monday 8 June 2009

Jackmanii Alba - la seconda fioritura




La Jackmanii Alba è una varietà interessante di Clematis. E' una pianta piuttosto vigorosa che appartene al gruppo 2 di potatura (leggera), ed ha la caratteristica di produrre fiori doppi bianchi sfumati di viola sui rami laterali dei fusti dell'anno precedente.

La mia ha già fatto questa prima fioritura.

Sui rami dell'anno, segue, poi, una fioritura a fiore semplice, sempre di colore bianco con una tenue sfumatura viola. E' quella della foto in alto. Da notare gli stami che all'apice sono di colore bruno.


Qui in basso un bocciolo di fiore doppio che si sta aprendo.




Sunday 7 June 2009

Cherry pie...ho visto di meglio!



Volevo postate una ricetta con frutta di stagione ed ho scelto questo pie alle cilieg(i)e :)
Il look però non è il massimo. Davvero, ho visto di meglio.
Mi sono ricordata di un thread su CI dove, se non sbaglio, Ornella ci aveva postato comunque una sua foto di una pizza leggermente bruciacchiata e ho detto: pazienza, pubblico lo stesso, vuol dire che commenterò sui miei errori. Sbagliando si impara. E io ho tanto da imparare.
A parte l'aspetto, il dolce è molto buono. Quindi vi do volentieri la ricetta a patto che non facciate i miei stessi errori.
CHERRY PIE

Per la pasta
2 tazze (300 g.) di farina con lievito,
125 g. di lardo o burro,
5 tablespoons (cucchiai) di acqua,
un pizzico di sale.

Per il ripieno
2 tazze e mezza di ciliegie cotte e denocciolate,
1 tazza di succo di ciliegie,
mezza tazza di zucchero,
mezzo cucchiaino di sale,
1 cucchiaio di maizena,
1 cucchiaio di burro fuso.

Per decorare
un bianco d'uovo,
un po' di zucchero.

Cuocere per poco tempo le ciliegie in una tazza e mezza di acqua e lasciar raffreddare, poi denocciolare e tenere da parte una tazza di succo di ciliegie.
Intanto preparare la pasta lavorando prima nel mixer farina e lardo (o burro) finchè la farina non assomigli al pangrattato, poi aggiungere l'acqua. Lavorare per poco, formare una palla e mettere in frigo per mezz'ora.
Unire tutti gli ingredienti del ripieno, avendo però cura di sciogliere bene prima la maizena in poco succo di ciliegie per evitare che si formino grumi. Lasciare insaporire per 15 minuti.
Preriscaldare il forno a 190°C. Con più di metà impasto foderare una teglia da crostata da 20 - 22 cm. (ci vorrebbe un pie dish che io non ho). Consiglio di utilizzare teglie in metallo, perchè il fondo viene cotto meglio. Stendere il resto della pasta e coprire il dolce. Chiudere i bordi e fare quattro fori per far uscire il vapore. Passare sulla superficie del bianco d'uovo e poi con un passino far cadere uniformemente dello zucchero. Cuocere per circa 40 minuti.

Gli errori?
Un errore che poi ha pregiudicato indirettamente l'aspetto del dolce l'ho commesso non controllando la corrispondenza della quantità d'acqua per l'impasto. Ho usato per far prima un cucchiaio da minestra, che coniene sì esattamente la stessa quantità d'acqua del misurino, ma lì l'acqua tende a tracimare e quindi senza accorgermene in ogni cucchiaio devo averne messa un po' meno e moltiplicato un po meno per 5 l'impasto non si stendeva bene, avevo fretta - era ora di cena e io non capivo perchè. Poi ho realizzato che forse era poco elastico perchè troppo asciutto e ho rimediato aggiungendo acqua.
Il secondo errore? Chiedere a Marcowebmaster (ce lo avete presente , sì - l'Orzo in "letargo" qui sotto) se mi apriva un uovo e mi dava il bianco. Questo ha scatenato una raffica di domande: Quale uovo? Quello nella confezione da solo o uno della confezione intera? Lo devo rompere? E una volta rotto il rosso dove lo metto? E il bianco?
Alla fine ho fatto da sola, in fretta e furia e leggermente inc..dirata e come si vede il bianco non l'ho steso per niente bene. Grrrrrrrrr.

Saturday 6 June 2009

Vi presento Marcowebmaster


Alcuni di voi già lo conoscono o in foto o di persona.
La descrizione è superflua.
In inglese si dice: "a picture is worth a thousand words" - una foto vale mille parole.
Se ancora non dovesse esservi chiaro aggiungo che a Natale gli ho regalato una tazza letteraria azzeccatissima per lui con su scritto "Mi piace il lavoro, mi affascina: potrei sedermi per ore a guardarlo..." di Jerome K. Jerome.
Avvertenza doverosa: quanto sopra riguarda esclusivamente il lavoro domestico. Of course!
P.S. Perchè Marcowebmaster? Passate su www.jacarandatree.it per saperlo.

Thursday 4 June 2009

Budino di Wiggi alla fragola


Questa ricetta ce l'ha passata Virginia su CI.

L'originale è all'arancia ma, come lei ci ha insegnato, si può fare con tutti i tipi di frutta. Allora inizio con le fragole. Ho usato la centrifuga per ricavare il succo.

BUDINO DI FRAGOLE

300 g. di zucchero,
90 g di maizena,
1 bicchierone di succo di fragole (o anche più) circa 400 ml. di succo
1 limone spremuto,
scorza di limone grattugiata.

Unire tutti gli ingredienti a freddo in un contenitore graduato e aggiungere acqua fino a 1 litro. Mescolare bene, versare in una casseruola, portare al bollore girando con un cucchiaio di legno e controllare che non si attacchi e che non si creino grumi.
Bollire per 3 minuti. Versare negli stampini e appena lasciar raffreddare per poi mettere in frigo per qualche ora. Sono più buoni il giorno dopo. Con queste dosi si ottengono 8 piccoli budini.

Tuesday 2 June 2009

Lemonade


Questo è il secondo premio che ho ricevuto da Ornella e mi ha fatto ricordare un regalo che ho ricevuto tanti anni fa da una carissima amica di origine statunitense, Cindy. La sua ricetta per fare la limonata in casa.
CINDY'S LEMON SYRUP
  • 2 cups of sugar,
  • 1 cup of water,
  • the rind of 2 lemons,
  • 1/8 of a tblspoon of salt
boil ingredients together for 5 minutes, cool and add the juice of 6 lemons. Strain and store in the refrigerator in a covered jar. To make lemonade add 2 tablespoons of syrup to a glass of water.
Ve la traduco ma so che non ne avete bisogno.


SCIROPPO  DI LIMONI DI CINDY
  • 2 tazze di zucchero,
  • 1 tazza di acqua,
  • la buccia di 2 limoni,
  • 1/8 di cucchiaio di sale
far bollire questi ingredienti insieme per 5 minuti, lasciar freddare ed aggiungere il succo di 6 limoni. Filtrare e conservare in frigorifero in un barattolo chiuso. Per preparare la limonata aggiungere 2 cucchiai di sciroppo per ogni bicchiere d'acqua.
Dopo lunga riflessione assegno questo premio ex aequo e rigorosamente in ordine alfabetico ad Alex di Ombra del Portico e Virginia di Lo Spilucchino. So che siete due creative. Se vi va associatelo ad una ricetta. Almeno queste catene di S. Antonio avranno un senso, no?